di Augusto Mattioli
SIENA. Il giornalismo senese sta subendo una crisi finanziaria molto consistente, soprattutto quello televisivo e radiofonico. Crisi che ha effetti molto negativi per quanto riguarda l’occupazione.
Antenna Radio Esse tra breve non coprirà, come faceva da anni, l’informazione locale magari cercando qualcuno che lo faccia volontariamente. I giornalisti che si occupavano giorno dopo giorno di fare informazione resteranno senza lavoro perche i gestori della radio hanno deciso, fatti i conti, di privarsene. Già, i conti! Non ci sono più le entrate dei tempi d’oro di Babbo Monte , dei vari Comuni e della Provincia, degli imprenditori che oggi invece tirano la cinghia e tagliano le spese considerate superflue. Appunto quelle di pagare i giornalisti per il loro lavoro.
Viene dunque a mancare una voce importante nel panorama dell’informazione senese dove oltre alla carta stampata, la Nazione e il Corriere di Siena, operano Radio Siena Tv, Canale 3 che con il palio rimpinguano un po’ i bilanci e sul web varie testate on line che certo pur essendo lette e seguite non riescono a coprire completamente, e anche con servizi propri, l’informazione locale. Che avrebbe invece necessità di voci diverse.
Il quadro preoccupante si completa con Canale tre dove si è fatto a meno di giornalisti che si occupavano dei telegiornali coprendo conferenze stampa e seguendo le notizie del giorno. L’emittente ha risentito anch’essa della crisi delle entrate e i bilanci si sono fatti molto più smilzi. Quindi per tutti l’imperativo è ridimensionarsi a scapito appunto della qualità dell’informazione o chiudere, magari rinunciando anche a ridotte entrate pubblicitarie che permettono di continuare a tenere aperte le emittenti. Un grosso problema per la città il ridimensionamento dell’informazione di qualsiasi tendenza, su cui tutti gli enti cittadini dovrebbero riflettere. Possibile quindi che su questa crisi si faccia sentire l’associazione stampa a cui i giornalisti potrebbero rivolgersi.