La Polizia ha trovato nell'armadietto dell'operatrice sanitaria anche timbri rubati e abbigliamento professionale
SIENA. Nei giorni scorsi i familiari di un’anziana donna, deceduta al policlinico, hanno chiesto l’intervento della Polizia poiché si erano accorti della sparizione di un portafogli della parente, con all’interno circa 1.500 euro. I poliziotti delle Volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura sono andati l’ospedale per effettuare un’immediata verifica.
Acquisiti i primi elementi d’indagine, dopo aver ascoltato le versioni del personale sanitario in servizio nel reparto i cui era stato perpetrato il furto, hanno subito rivolto l’attenzione su una dipendente che, alla richiesta di spiegazioni, non è stata in grado di giustificarsi in modo esauriente, palesando anzi un’agitazione fuori luogo, che ha ingenerato il sospetto che potesse nascondere qualcosa.
Pur non trovando il denaro, probabilmente fatto sparire prima dell’intervento della Polizia, gli agenti hanno, però, scoperto che la donna aveva occultato nel suo armadietto alcuni timbri riconducibili a diversi reparti del nosocomio, verosimilmente utilizzati per produrre false certificazioni. Continuando nelle verifiche è, poi, venuto fuori che la donna si era appropriata, indebitamente, anche di svariati capi d’abbigliamento utilizzati dai dipendenti dell’ospedale. I poliziotti hanno anche scoperto che addosso, nascosti all’interno del reggiseno, aveva circa dieci grammi di hashish, suddivisi in dosi, ed alcuni grammi di marijuana, sostanze detenute per verosimile finalità di spaccio.
I timbri, i capi d’abbigliamento e la droga sono stati sequestrati e la donna, al termine dei controlli è stata denunciata alla Procura della Repubblica per i reati di uso abusivo di sigilli e di strumenti veri, ricettazione, nonché per detenzione, ai fini di “spaccio”, di sostanze stupefacenti. Nei suoi confronti, naturalmente, ora la Polizia svolgerà le opportune indagini per risalire all’eventuale illecito utilizzo del materiale (timbri ed abbigliamento) rinvenuto e per accertare a chi, all’interno dell’Ospedale, fosse destinata la droga sequestrata.