TRENTO. Centocinquantasei detenuti nel carcere di via Pilati hanno presentato una denuncia ed una richiesta di indennizzo a causa "di condizioni di vita all'interno della struttura che non possono essere definite accettabili". Secondo i reclusi, "i termini minimi di vivibilita' non sono rispettati". L'azione legale e' stata affidata all'"Associazione diritti dei detenuti", di Roma. Tramite la denuncia verranno chiesti i "danni", in relazione anche alla recente sentenza della Corte europea dei Diritti dell'Uomo, a Strasburgo che recentemente ha condannato l'Italia a risarcire un carcerato bosniaco per 1.000 euro a causa dello spazio angusto in cui e' stato costretto a vivere i suoi giorni di carcerazione. Secondo il "Comitato per la prevenzione della tortura" lo spazio per persona deve essere di almeno 7 metri quadri, nelle celle delle carceri; per tale motivo i detenuti a Trento contestano la fruizione obbligata di "3,1 metri a testa, calcolati in eccesso". Il gruppo dei 156 carcerati lamentano anche la scarsa sicurezza: secondo la denuncia vi sarebbe "un solo estintore per ogni braccio, strumento antincendio che dovrebbe servire a salvare quasi 60 persone". I reclusi segnalano preoccupati infine, in qualche cella, la "presenza della terza branda che non e' a norma".