CHIANCIANO TERME. “Ci sono oltre 60 firme su un documento che testimoniano che la candidata del Pd Ferranti mi ritiene non adatto a fare il sindaco perché disabile. Questa gravissima discriminazione ha provocato l’intervento del presidente Berlusconi e la sua indignazione – ha dichiarato Antonio Guidi, candidato come primo cittadino a Chianciano Terme – quel documento è oggi sul tavolo del presidente della Repubblica Napolitano, il quale ha affermato di voler andare a fondo alla vicenda”.
Guidi si è detto fortemente amareggiato per i toni della campagna elettorale, che soprattutto negli ultimi giorni hanno toccato livelli molto aspri.
“Sono stato criminalizzato per le catene contro il parcheggio di Borgo Nuovo, perché ho usato il mio corpo per dare voce a chi non ce l’ha. Vergogna!” Un attacco molto duro quello che Antonio Guidi lancia il giorno prima della chiamata alle urne nei confronti del centro sinistra che lo accuserebbe di non rispettare quella parte politica. “Nulla di più falso e a testimoniarlo c’è la mia storia politica personale – ha spiegato il candidato sindaco del Pdl – Quando Berlusconi mi chiese di candidarmi, io facevo parte della CGIL ed ero socialista e Berlusconi non mi ha mai chiesto di rinnegare quei principi”.
“Proprio per il valore del Socialismo che c’è in me, è scandaloso mettermi in bocca cose che non ho mai detto, come la mia intenzione di licenziare i dipendenti comunali – precisa Antonio Guidi – Ho avuto addirittura una scaramuccia verbale con uno dei ministri più amati dagli italiani, il ministro Brunetta, perché ho difeso i dipendenti pubblici come migliore espressione del servizio reso ai cittadini. Condivido con Brunetta il controllo di questo settore, ma non la stigmatizzazione di una categoria; figuriamoci se posso aver detto di volerli licenziare e oltretutto neppure potrei!”.
Ma il vero sfogo di Guidi è tutto rivolto agli organi di stampa. “Stamattina sui quotidiani, come può la voce di una candidato locale avere 7 volte, misurato in centimetri, lo spazio dedicato al presidente del Consiglio, che è stato votato da tutti gli italiani? – si chiede l’ex ministro – Ma peggio ancora, ieri sera a Tele Idea il confronto tra i candidati è stato a dir poco irrispettoso: la parola iniziale e conclusiva è stata lasciata al Pd. Tra l’altro la Ferranti ha utilizzato l’ultima battuta a lei riservata, non per fare un appello agli elettori, ma per annunciare una sua querela contro di me. E per che cosa? Purtroppo non ho potuto chiederglielo, perché la trasmissione è finita così”.
“Ho già richiesto un intervento del presidente Calabrò dell’Agcom – ha concluso Guidi – affinchè si vigili, non solo sulle reti nazionale, ma anche sulle emittenti locali, che a volte possono arrecare danni ancor più gravi”.
Guidi si è detto fortemente amareggiato per i toni della campagna elettorale, che soprattutto negli ultimi giorni hanno toccato livelli molto aspri.
“Sono stato criminalizzato per le catene contro il parcheggio di Borgo Nuovo, perché ho usato il mio corpo per dare voce a chi non ce l’ha. Vergogna!” Un attacco molto duro quello che Antonio Guidi lancia il giorno prima della chiamata alle urne nei confronti del centro sinistra che lo accuserebbe di non rispettare quella parte politica. “Nulla di più falso e a testimoniarlo c’è la mia storia politica personale – ha spiegato il candidato sindaco del Pdl – Quando Berlusconi mi chiese di candidarmi, io facevo parte della CGIL ed ero socialista e Berlusconi non mi ha mai chiesto di rinnegare quei principi”.
“Proprio per il valore del Socialismo che c’è in me, è scandaloso mettermi in bocca cose che non ho mai detto, come la mia intenzione di licenziare i dipendenti comunali – precisa Antonio Guidi – Ho avuto addirittura una scaramuccia verbale con uno dei ministri più amati dagli italiani, il ministro Brunetta, perché ho difeso i dipendenti pubblici come migliore espressione del servizio reso ai cittadini. Condivido con Brunetta il controllo di questo settore, ma non la stigmatizzazione di una categoria; figuriamoci se posso aver detto di volerli licenziare e oltretutto neppure potrei!”.
Ma il vero sfogo di Guidi è tutto rivolto agli organi di stampa. “Stamattina sui quotidiani, come può la voce di una candidato locale avere 7 volte, misurato in centimetri, lo spazio dedicato al presidente del Consiglio, che è stato votato da tutti gli italiani? – si chiede l’ex ministro – Ma peggio ancora, ieri sera a Tele Idea il confronto tra i candidati è stato a dir poco irrispettoso: la parola iniziale e conclusiva è stata lasciata al Pd. Tra l’altro la Ferranti ha utilizzato l’ultima battuta a lei riservata, non per fare un appello agli elettori, ma per annunciare una sua querela contro di me. E per che cosa? Purtroppo non ho potuto chiederglielo, perché la trasmissione è finita così”.
“Ho già richiesto un intervento del presidente Calabrò dell’Agcom – ha concluso Guidi – affinchè si vigili, non solo sulle reti nazionale, ma anche sulle emittenti locali, che a volte possono arrecare danni ancor più gravi”.
Ultim'ora: da fonti molto vicine all'onorevole Guidi pare che sia giunta al candidato della lista Chianciano per le Libertà una telefonata da alcuni esponenti di spicco del Pd chiancianese che hanno dichiarato di dissociarsi dall'azione legale messa in atto da Gabriella Ferranti.