di Michele Pinassi*
“Ricordiamo bene che il cibo che si butta via è come se venisse
rubato dalla mensa di chi è povero, di chi ha fame!”
Papa Francesco
SIENA. Quante volte abbiamo pensato allo spreco, guardando gli espositori del supermercato pieni di cibo pronto che quasi sicuramente, a fine serata, finirà nel secchio? O quante volte, magari alla mensa aziendale, abbiamo guardato sconsolati le teglie di cibo avanzato finire nell’immondizia?
La L. 155/2003, conosciuta come la Legge “del buon samaritano”, prevede la possibilità di distribuire agli indigenti le grandi quantità di cibo inutilizzato che mense scolastiche e aziendali, ristoranti e supermercati erano, fino ad oggi, costretti a distruggere. Più precisamente, chi vorrà donare il surplus di cibo destinato alla distruzione, potrà farlo attraverso le organizzazioni preposte. I dati disponibili in Rete (pochi, per la precisione) parlano di un recupero di circa 2 milioni di piatti in 10 anni, tra cui quasi 800mila kg di pane e quasi 900mila kg di frutta (Fonte: Legge del Buon Samaritano / In dieci anni recuperate oltre 2 milioni di porzioni di piatti pronti – Banco Alimentare).
Se nel 2003 non c’erano molte altre possibilità di recupero se non quella di affidarsi alle organizzazioni preposte, come previsto dalla normativa, la tecnologia disponibile nel 2019 offre interessanti soluzioni alla portata di chiunque, anche dei piccoli esercizi commerciali.
Vi presento il progetto TooGoodToGo, “troppo buono da buttare“, che ha come obiettivo proprio il combattere contro lo spreco di cibo: attraverso la loro app (scaricabile gratuitamente da Google Play o Apple Store), produttori e consumatori si incontrano… with delicious unsold food from a variety of shops and restaurants all over Europe. So come join the world’s largest community of waste warriors! TooGoodToGo
In pratica, l’app offre la possibilità di notificare ai potenziali interessati eventuali rimanenze (“Magic Box”) che possono essere acquistate a prezzo scontato (gettarle costa sicuramente di più, non trovate? Oltre alla questione morale, ovviamente!): felice il venditore, felice l’acquirente!
Già da tempo, peraltro, sul tema è aumentata la sensibilità della grande distribuzione che offre, in appositi scaffali, prodotti in scadenza (ma ancora perfettamente consumabili) a prezzi ridotti: io ne approfitto spesso, soprattutto perché è davvero un peccato gettare via il cibo
Tornando alla app, il suo funzionamento da parte dell’utente è molto semplice: ci si iscrive e, attraverso la geolocalizzazione, vengono mostrati gli esercenti che aderiscono all’iniziativa, permettendo di iscriversi e ricevere le notifiche della disponibilità dei prodotti. Se troviamo ciò che desideriamo, sempre attraverso la app e i metodi di pagamento più comuni (Google Pay, PayPal…) possiamo finalizzare l’ordine e correre a ritirare la magic box!
Nella mia zona, Siena, al momento non ci sono aderenti e spero vivamente che, anche attraverso questo articolo e il passaparola, si accenda la lampadina nella testa di qualcuno!
*www.zerozone.it