di Giulia Tacchetti
SIENA. Celebrare il Futurismo è un impegno che hanno assunto con grande entusiasmo varie città: un tam tam risuona da Roma a Milano, da Parigi a Londra. A Roma le Scuderie del Quirinale (20 febbraio – 24 maggio) espongono opere di Carrà, Severini, Boccioni, Marinetti, Balla. La mostra riunisce, quindi, i più importanti e significativi artisti del Futurismo. Possiede un ritmo ben cadenzato, dovuto ad una sapiente distribuzione delle opere (mai in numero eccessivo) in stanze aperte, contrassegnate da titoli tematici come: Luci, Stati d’animo, Dinamismi, Cubismi etc. (in tutto le sale da visitare sono 10).
Le pitture e le sculture rompono le regole tradizionali della rappresentazione classica ed impressionista, con pennellate più o meno lunghe di colore, con linee e geometrie ardite volte a comunicare il movimento, l’energia, i tempi che mutano, grazie al progresso che avanza con le macchine destinate a modificare il volto delle città e la vita dell’uomo. Cambia così il senso e la rappresentazione dell’oggetto nello spazio e nel tempo attraverso contemporanee visioni da più punti di vista (Cubismo). Ma la sensibilità dei pittori avverte anche i cambiamenti che introdurrà l’imminente guerra mondiale.
Siena partecipa a questo evento grazie all’Istituto d’Arte con i lavori dei suoi studenti esposti all’interno della splendida sede presso San Domenico fino al termine dell’anno scolastico, con una breve interruzione dal 22 al 29 maggio, durante la quale le opere saranno trasferite all’Enoteca Italica Permanente presso la Fortezza Medicea della città. Vi chiederete "che cosa c’entra il vino con il Futurismo!?" Gli allievi dell’Istituto hanno prodotto opere futuriste che investono tutti i campi dell’arte: ceramiche, pitture, stoffe ed abiti, modellini di aerei, arredi, oli, grafiche. Alcune di queste ultime riproducono lavori di Virgilio Marchi, artista futurista e direttore della scuola fino al ’46, anno in cui si trasferì a Roma per lavorare nel cinema come scenografo. Marchi progettò opere architettoniche incredibilmente moderne: stazioni ferroviarie, teatri, abitazioni. Gli studenti, inoltre, hanno riprodotto opere di Boccioni, Balla, ma molti lavori sono nate soprattutto dalla loro incredibile creatività e fantasia, come il “Palio futurista” trovato per caso nei fondi della scuola…. E tutti ci hanno creduto! L’accostamento alle “teste di Modigliani” ritrovate in un canale di Livorno viene spontaneo.
Ecco che nasce l’idea tra i rappresentanti dell’Istituto e quelli dell’Enoteca di utilizzare alcune grafiche degli alunni come etichette da apporre sulle bottiglie di vini pregiati. La partecipazione a questo evento sono convinta che produrrà un duplice effetto: piacerà a molti, perché coinvolgerà il gusto (con gli assaggi di vini pregiati) e la vista (con la mostra delle opere degli studenti).
SIENA. Celebrare il Futurismo è un impegno che hanno assunto con grande entusiasmo varie città: un tam tam risuona da Roma a Milano, da Parigi a Londra. A Roma le Scuderie del Quirinale (20 febbraio – 24 maggio) espongono opere di Carrà, Severini, Boccioni, Marinetti, Balla. La mostra riunisce, quindi, i più importanti e significativi artisti del Futurismo. Possiede un ritmo ben cadenzato, dovuto ad una sapiente distribuzione delle opere (mai in numero eccessivo) in stanze aperte, contrassegnate da titoli tematici come: Luci, Stati d’animo, Dinamismi, Cubismi etc. (in tutto le sale da visitare sono 10).
Le pitture e le sculture rompono le regole tradizionali della rappresentazione classica ed impressionista, con pennellate più o meno lunghe di colore, con linee e geometrie ardite volte a comunicare il movimento, l’energia, i tempi che mutano, grazie al progresso che avanza con le macchine destinate a modificare il volto delle città e la vita dell’uomo. Cambia così il senso e la rappresentazione dell’oggetto nello spazio e nel tempo attraverso contemporanee visioni da più punti di vista (Cubismo). Ma la sensibilità dei pittori avverte anche i cambiamenti che introdurrà l’imminente guerra mondiale.
Siena partecipa a questo evento grazie all’Istituto d’Arte con i lavori dei suoi studenti esposti all’interno della splendida sede presso San Domenico fino al termine dell’anno scolastico, con una breve interruzione dal 22 al 29 maggio, durante la quale le opere saranno trasferite all’Enoteca Italica Permanente presso la Fortezza Medicea della città. Vi chiederete "che cosa c’entra il vino con il Futurismo!?" Gli allievi dell’Istituto hanno prodotto opere futuriste che investono tutti i campi dell’arte: ceramiche, pitture, stoffe ed abiti, modellini di aerei, arredi, oli, grafiche. Alcune di queste ultime riproducono lavori di Virgilio Marchi, artista futurista e direttore della scuola fino al ’46, anno in cui si trasferì a Roma per lavorare nel cinema come scenografo. Marchi progettò opere architettoniche incredibilmente moderne: stazioni ferroviarie, teatri, abitazioni. Gli studenti, inoltre, hanno riprodotto opere di Boccioni, Balla, ma molti lavori sono nate soprattutto dalla loro incredibile creatività e fantasia, come il “Palio futurista” trovato per caso nei fondi della scuola…. E tutti ci hanno creduto! L’accostamento alle “teste di Modigliani” ritrovate in un canale di Livorno viene spontaneo.
Ecco che nasce l’idea tra i rappresentanti dell’Istituto e quelli dell’Enoteca di utilizzare alcune grafiche degli alunni come etichette da apporre sulle bottiglie di vini pregiati. La partecipazione a questo evento sono convinta che produrrà un duplice effetto: piacerà a molti, perché coinvolgerà il gusto (con gli assaggi di vini pregiati) e la vista (con la mostra delle opere degli studenti).