I dati della Regione Toscana con Artea consolidano impegno del Biodistretto del Chianti. Domenica 14 aprile la marcia “No ai pesticidi” da Radda in Chianti a Gaiole in Chianti
CHIANTI. Il Chianti guarda sempre più alla produzione biologica e alla tutela dell’ambiente, risorsa primaria di un territorio ambasciatore della Toscana nel mondo. A confermarlo sono i dati sulla Superficie agricola utilizzata (Sau) per la produzione biologica resi noti nei giorni scorsi, durante un incontro del Biodistretto del Chianti, e ufficializzati dalla Regione Toscana attraverso Artea, Azienda regionale toscana per le erogazioni in agricoltura. I numeri diffusi attestano la Superficie agricola utilizzata (Sau) per la produzione biologica nel Chianti a una quota superiore al 30 per cento, un terzo rispetto al complessivo territorio agricolo, contro il 15,4 per cento (Sinab) rilevato in Italia e il 18,4 per cento (Sinab) della Toscana. Il dato chiantigiano, inoltre, registra un costante aumento negli anni soprattutto nella produzione bio per le aree vitate, con crescenti investimenti da parte delle aziende agricole dal 2012 al 2017.
“I dati diffusi dalla Regione Toscana – afferma Roberto Stucchi Prinetti, presidente del Biodistretto del Chianti – confermano l’impegno di tutti i Comuni che fanno parte del Biodistretto del Chianti a promuovere la vocazione ad agricoltura sostenibile di tutto il territorio e la sua tutela come nostro bene primario. Questi numeri, inoltre, stimolano nuove iniziative per favorire crescenti vantaggi socioeconomici per le aziende che scelgono la produzione biologica puntando su qualità dell’aria e dell’acqua e, quindi, anche sulla tutela dell’ambiente, con ripercussioni positive per marketing, turismo e promozione del territorio”.
“Il Biodistretto del Chianti – aggiunge Fabrizio Nepi, coordinatore del Biodistretto del Chianti e sindaco di Castelnuovo Berardenga – ha tra i suoi obiettivi primari la presenza di alimenti biologici nelle mense pubbliche; il non utilizzo di diserbanti nelle aree e nelle strade pubbliche; l’implementazione della raccolta differenziata dei rifiuti e il crescente utilizzo di materiali e stoviglie biodegradabili negli eventi pubblici. Molte di queste azioni sono già realtà nei Comuni del Chianti e continueremo a lavorare su questa strada coinvolgendo sempre di più i cittadini, le scuole e il mondo agricolo nella tutela e nella valorizzazione del nostro territorio e delle sue eccellenze enogastronomiche”.
Il Biodistretto del Chianti si è costituito il 27 settembre 2016 per volontà dei produttori biologici della zona di produzione del vino DOCG Chianti Classico. Il territorio del Biodistretto abbraccia l’intera superficie comunale dei Comuni di Barberino Tavarnelle, Castellina in Chianti, Castelnuovo Berardenga, Gaiole in Chianti, Greve in Chianti, Radda in Chianti e San Casciano. Al Biodistretto del Chianti possono associarsi, oltre alle amministrazioni comunali, anche produttori biologici e altri soggetti sensibili all’approccio agroecologico e alla produzione biologica a tutela dei territori.
Uno degli obiettivi che il Biodistretto del Chianti e le amministrazioni comunali hanno in comune è la riduzione dell’uso dei pesticidi di sintesi nell’intero territorio del Biodistretto. A questo proposito, una delle prossime iniziative, in programma domenica 14 aprile, sarà la marcia “No ai pesticidi” che prenderà il via alle ore 14 ai giardini di Radda in Chianti, con arrivo nella piazza centrale di Gaiole in Chianti, promossa da WWF Siena, Legambiente Siena, Isde (Medici per l’Ambiente), Biodistretto del Chianti e Biodistretto di San Gimignano. La manifestazione conta sul patrocinio dei Comuni di Radda in Chianti, Gaiole in Chianti e Castelnuovo Berardenga.