La conferenza dei sindaci: "Condivisione di obiettivi e modalità di lavoro. Da migliorare il nodo delle liste di attesa"
SIENA. Una Conferenza dei sindaci per dare il benvenuto al nuovo direttore dell’Azienda USL Toscana sud est si è tenuta mercoledì scorso a Siena, presso la sede della Cia, prima che i sindaci entrino nel pieno degli impegni elettorali che li vedranno coinvolti fino a maggio prossimo.
Un momento necessario e non rinviabile che ha sancito ufficialmente, anche per i sindaci delle Province di Arezzo, Siena e Grosseto, il passaggio dalla direzione Desideri alla direzione D’Urso: nessuna rallentamento, nessuna inversione di marcia, ha rassicurato il Direttore generale ancor prima di aver sentito i sindaci, bensì, dopo un’attenta analisi dei dati di questa Asl e conoscendo il manager che l’ha diretta prima, l’intenzione è di proseguire sulle scelte organizzative e sul modello clinico assistenziale delle Reti cliniche integrate e strutturate che ha portato la Ausl Toscana sud est a essere tra le migliori in Italia.
Queste le parole del direttore D’Urso che ha aperto un incontro estremamente chiaro e costruttivo, dove il presidente Giacomo Termine ed i sindaci hanno manifestato un sostanziale apprezzamento per il lavoro fatto dalla Asl e con la Asl in questi anni, chiedendo una continuità anche di metodo, ovvero, un rapporto sistematico e trasparente che permetta di valutare problemi e soluzioni in modo condiviso.
Naturalmente, non sono mancate riflessioni sulle cose che ancora rimangono da migliorare: tra queste, un riferimento ai tempi d’attesa, per i quali l’Azienda, anche grazie al finanziamento regionale, ha ottenuto risultati estremamente significativi che non risolvono però, ancora, il problema di tante persone che, scoraggiate da tempi troppo lunghi, rinunciano alla sanità pubblica e si rivolgono al privato.
D’altra parte, dopo l’accorpamento delle tre Asl in un’unica azienda – scelta che alcuni amministratori hanno riferito di non aver apprezzato -, dopo tre anni dedicati a superare le distanze tra i professionisti delle tre province e a costruire un modello organizzativo equo e sostenibile per un’area così ampia ed eterogenea, l’impegno preso, oggi, dalla Direzione della Asl e dai sindaci, è quello di “dare gambe” a ciò che è stato scelto e condiviso: di rivedere la rete dei servizi sanitari e socio-sanitari, in particolare, quelli dei comuni periferici per assicurare sia risposte di prossimità per i cittadini più fragili che vivono in zone già disagiate, come ribadito da molti degli amministratori presenti, ma anche servizi specializzati per i bisogni più complessi negli ospedali maggiori, per far sì che tutti i cittadini del territorio possano contare “sulle cure migliori, nel posto più idoneo, al momento giusto”.
In questo senso la discussione si è soffermata sul ruolo dei diversi Presidi che, proprio grazie alla nuova organizzazione delle Asl, possono contare su logiche di sistema e su economie di scala, mantenendo ciascuno, nel proprio territorio, al di là delle dimensioni, un ruolo strategico.
Concordi Comuni e Asl nel riaffermare la forte responsabilità che contraddistingue entrambi i ruoli, l’accountability, il rendere conto del loro operato: agli elettori, per i sindaci; alle 843.000 persone assistite, per la Asl e per il direttore D’Urso.
Quindi, essenziale, per tutti, l’ascolto e la capacità di allineare le risposte, in questo caso sanitarie e socio sanitarie al bisogno, reale o percepito, della comunità di cui i sindaci sono i principali “sensori”.
La Conferenza, quindi, si è chiusa con l’impegno, a breve, di valutare, nelle sedi zonali, quanto è stato fatto e i risultati raggiunti, ma anche gli aspetti da migliorare: saranno questi ad orientare e a guidare, in collaborazione con gli amministratori locali, l’agenda della nuova Direzione della Ausl Toscana sud est.”