SIENA. Martedì (19 maggio) alle ore 18, presso la Cappella del Manto del complesso museale di Santa Maria della Scala, verrà presentata la videoinstallazione "Il Gioco del Sintomo", realizzata da Sipario Toscana – La Città del Teatro di Cascina, cui seguirà la proiezione dei video "Il sottile filo rosso", a cura di Roberto Faenza con la regia di Filippo Macelloni e "Nelle mani di un pazzo", di Valentina Grigò, entrambi dedicati all'esperienza teatrale del Gioco del Sintomo. Al tutto seguirà un incontro con il pubblico con Alessandro Garzella e Fabrizio Cassanelli.
Il gioco del sintomo è una metodologia relazionale elaborata da Garzella e Cassanelli e consolidata grazie ad un continuo monitoraggio di psichiatri, Usl e Università di Pisa. La sua applicazione rappresenta una singolare risposta ai problemi della salute mentale di oggi e offre stimolanti spunti creativi che invalidano i luoghi comuni sul rapporto tra teatro e follia. Inoltre riconosce all'espressione del sintomo un diritto di cittadinanza, in grado di produrre un linguaggio particolarmente crudo, ludico ed eversivo.
Il video “Il sottile filo rosso” documenta un intervento di laboratorio teatrale svolto anni fa all'Ospedale Psichiatrico di Bergamo, mentre “Nelle mani di un pazzo” illustra la nascita dell’omonimo spettacolo teatrale di Alessandro Garzella e Fabrizio Cassanelli, che rappresenta la sintesi più recente della ricerca.
"La follia è la cura. Bisogna portare il dibattito sul 'diverso' nella società. Ognuno di noi ha modalità di comportamento potenzialmente pericolose. In un tempo in cui la società reprime l'espressione, noi sperimentiamo invece comportamenti in cui dalle patologie mentali si traggono forti corrispondenze relazionali che, spesso, sono anche intense sul piano artistico". Cassanelli e Garzella con il loro lavoro teatrale superano le regole di una esistenza "che pretende improbabili uniformità", contrapponendovi "un'arte che si nutre della malattia".
Un'arte che utilizza i colori, le forme, le note e le parole del difforme, i paradossi e le ambiguità della follia, cercando nuovi modi di declinare densità e misure, i vuoti e i pieni, le luci e le ombre.
L'appuntamento, proposto dal Comune di Siena in collaborazione con la Fondazione Toscana Spettacolo, si inserisce nelle attività collaterali alla mostra "Arte Genio Follia", ideata da Vittorio Sgarbi, in corso al Santa Maria della Scala, ed è realizzato con la Regione Toscana, USL 5 Pisa – Centro Diurno di San Frediano a Settimo, il Corso di Laurea in Tecniche di Riabilitazione Psichiatrica della Facoltà di Medicina dell'Università di Pisa.
Per informazioni contattare l'Ufficio Teatri del Comune di Siena allo 0577 292225 o per email a cultura_teatro@comune.siena.it
Il gioco del sintomo è una metodologia relazionale elaborata da Garzella e Cassanelli e consolidata grazie ad un continuo monitoraggio di psichiatri, Usl e Università di Pisa. La sua applicazione rappresenta una singolare risposta ai problemi della salute mentale di oggi e offre stimolanti spunti creativi che invalidano i luoghi comuni sul rapporto tra teatro e follia. Inoltre riconosce all'espressione del sintomo un diritto di cittadinanza, in grado di produrre un linguaggio particolarmente crudo, ludico ed eversivo.
Il video “Il sottile filo rosso” documenta un intervento di laboratorio teatrale svolto anni fa all'Ospedale Psichiatrico di Bergamo, mentre “Nelle mani di un pazzo” illustra la nascita dell’omonimo spettacolo teatrale di Alessandro Garzella e Fabrizio Cassanelli, che rappresenta la sintesi più recente della ricerca.
"La follia è la cura. Bisogna portare il dibattito sul 'diverso' nella società. Ognuno di noi ha modalità di comportamento potenzialmente pericolose. In un tempo in cui la società reprime l'espressione, noi sperimentiamo invece comportamenti in cui dalle patologie mentali si traggono forti corrispondenze relazionali che, spesso, sono anche intense sul piano artistico". Cassanelli e Garzella con il loro lavoro teatrale superano le regole di una esistenza "che pretende improbabili uniformità", contrapponendovi "un'arte che si nutre della malattia".
Un'arte che utilizza i colori, le forme, le note e le parole del difforme, i paradossi e le ambiguità della follia, cercando nuovi modi di declinare densità e misure, i vuoti e i pieni, le luci e le ombre.
L'appuntamento, proposto dal Comune di Siena in collaborazione con la Fondazione Toscana Spettacolo, si inserisce nelle attività collaterali alla mostra "Arte Genio Follia", ideata da Vittorio Sgarbi, in corso al Santa Maria della Scala, ed è realizzato con la Regione Toscana, USL 5 Pisa – Centro Diurno di San Frediano a Settimo, il Corso di Laurea in Tecniche di Riabilitazione Psichiatrica della Facoltà di Medicina dell'Università di Pisa.
Per informazioni contattare l'Ufficio Teatri del Comune di Siena allo 0577 292225 o per email a cultura_teatro@comune.siena.it