"Per eleggere il nuovo segretario il partito deve archiviare l’ultimo quinquennio e fare i conti con la sua storia"
SIENA. “La partecipazione popolare alle primarie del 3 Marzo scorso ed il consenso ricevuto da Nicola Zingaretti, nuovo segretario nazionale del Pd – aprono così il loro intervento Claudio Parigi e Nicola Malvinni dell’Assemblea comunale del Pd di Siena – possono avviare una nuova stagione per il centrosinistra per offrire una alternativa ai populismi. Ciò sarà possibile se il Pd tornerà ad essere punto di riferimento della pluralità delle sue culture riformiste e delle nuove sensibilità, soprattutto giovanili, che si affacciano alla politica per cambiare modello di sviluppo”.
“Per il Pd di Siena – valutano Parigi e Malvinni soffermandosi sul piano locale – questo cambiamento è ancora lontano. Nella nostra città il sostegno alla candidatura di Zingaretti è stato caratterizzato anche dal riposizionamento di vecchi gruppi dirigenti che hanno visto il congresso come un lavacro per smacchiarsi della storica sconfitta elettorale e da altri per coprire la ritirata dal renzismo della prima ora in nome del quale in molti si autoimmortalavano sui social”.
“C’è ancora più bisogno di un Pd unitario – sottolineano Parigi e Malvinni – e presente nella vita politica cittadina tanto più che a Siena perdura una fase di stallo politico, economico sempre più preoccupante. L’unico progetto del centrodestra, omaggiato dal Pd della immeritata guida del Comune di Siena, è vivere di rendita sulla crisi dello stesso Pd come sulle sempre più lontane responsabilità della crisi, strumentalizzando problemi di carattere generale come quello dei bilanci degli Enti Locali”.
“Ora serve – proseguono – un segretario credibile, che tragga autorevolezza dalla sua elezione unitaria, motivato a svolgere la funzione con autentico spirito di servizio. Non è il momento di stressare ulteriormente il partito con la riproposizione di figure già bocciate dagli elettori o da quegli organismi dirigenti che, legittimamente, hanno ritenuto di non ricandidarle per altri ruoli”.
“Un nuovo progetto – aggiungono Parigi e Malvinni – ha bisogno di una visione per la Siena del futuro e di ripartire da una analisi onesta e condivisa sulla storia degli ultimi trent’anni, atto dovuto alla città, e archiviando definitivamente il quinquennio a guida Valentini e Dallai, che ha diviso il partito, lo ha svilito a terminale delle correnti fiorentine portato alla storica sconfitta elettorale e costretto a 300 giorni senza segretario”.
“Noi – concludono Parigi e Malvinni – che in soli cinque anni abbiamo votato ben quattro volte per Bruno Valentini non accettiamo lezioni da nessuno in quanto a spirito unitario, attaccamento al partito, disinteresse personale e proprio da qui vogliamo partire per condurre una battaglia politica per il rinnovamento del partito come militanti di base e nel sostegno a Luca Micheli, la cui attività in Consiglio Comunale si distingue positivamente tanto sui temi cittadini che su quelli di quartiere al riparo da quegli eccessi di protagonismo che fanno perdere ulteriore consenso al nostro partito”.