Le opere dell'artista sono fluttuanti sulle acque della Vasca di Santa Caterina a Bagno Vignoni
SAN QUIRICO D’ORCIA. Il Comune di San Quirico d’Orcia sceglie per la stagione del 2019, per la tematica I Paesaggi del Benessere l’artista Davide Dall’Osso come protagonista della Vasca di Santa Caterina in Bagno Vignoni. I Paesaggi del Benessere è la rassegna che San Quirico d’Orcia dedica a Bagno Vignoni, centro termale noto nel mondo per la sua “piazza d’acqua”. I Paesaggi del Benessere accompagnano ogni anno il risveglio primaverile delle acque “sacre alle naiadi”, con una serie di iniziative tra cui convegni, presentazioni di libri, musica. L’iniziativa dedicata all’arte contemporanea nel 2019 sarà interpretata dalle opere fluttuanti di Davide Dall’Osso sulle acque della Vasca di Santa Caterina, conosciuta anche come Piazza delle Sorgenti.
L’artista Davide Dall’Osso si è misurato con diverse forme d’arte trovando nella scultura la sua forma di espressione ed esplorazione, con esperienze anche a carattere internazionale sia per collaborazioni che esposizioni.
Per Davide Dall’Osso ogni installazione è una drammaturgia. Scrive con i suoi personaggi scultorei, un nuovo testo fatto di immagini evocative. I personaggi entrano in scena uno dopo l’altro all’interno del suo “giardino segreto” che oggi è rappresentata dalla vasca di Santa Caterina a Bagno Vignoni.
Perché “giardino segreto”?
Il giardino segreto è per Dall’Osso quel luogo aperto appartato che c’è in ognuno di noi e che a volte rimane segreto anche a noi stessi; quel luogo di libertà, quel luogo forse che abbiamo scoperto da bambini come nel libro “il giardino segreto”. I bambini si avventuravano in questo giardino e riscoprivano, attraverso la natura, la loro identità, la loro forza e il loro essere umani. Dall’Osso ha aperto in qualche modo il suo giardino segreto dal quale ne sono uscite queste figure danzanti, questi fiori che danzano sopra le acque, il cui riflesso diventa un fiore sbocciato sull’acqua come le ninfee; l’idea è che loro danzino, raccontino e cantino sia il giorno che la notte, quando si immergono nella luce. Al sorgere del giorno, la nebbiolina dell’albeggiare, che si innalza dalle acque calde della vasca termale, si unisce con il riverbero dell’acqua e insieme ai riflessi, le figure sembrano danzare sfiorandone la superficie.
L’acqua come elemento liquido, come la società liquida che ora è in cerca di una libertà umana, un’idea di libertà come identità, dove tutti possono esprimere loro stessi al massimo delle loro possibilità. Per Dall’Osso la libertà è un tema essenziale della sua ricerca spirituale, la libertà di poter essere se stessi e di poter esprimere al massimo le proprie potenzialità. << La prigionia più grande alla quale un essere umano oggi possa essere condannato è quella di non poter avere una terra, dove poter esprimere ciò che profondamente sa di essere>>. Le ultime due presenze che “entrano il scena” nell’installazione, sono i “ Duellanti”. Due centauri, due figure ibride, due figure liquide che si sono autodefinite e che si sono incontrate; autodefinite singolarmente, non come coppia. Si sono incontrate in questo momento, si stanno studiando, si stanno confrontando come due duellanti nel loro rituale d’amore. I “Duellanti” chiudono la porta di questo giardino segreto di Bagno Vignoni facendo presagire che forse non hanno ancora trovato la loro terra e che continueranno nella ricerca di un luogo dove esprimere ciò che profondamente sanno di essere.
La vita artistica, così come quella personale, di Davide Dall’Osso è segnata dal ‘movimento’, caratterizzata da numerose collaborazioni, successi ed esposizioni tra cui si citano le più significative. Diplomato come attore di prosa alla Civica Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano; dopo gli studi collabora con il regista colombiano Enrique Vargas dove sperimenta la scultura come mezzo di espressione creativa. Dopo un esperienza di alcuni mesi in India nell’Ashram di Osho a Puna.
Torna e viene selezionato con una Borsa di Studio per il “Corso di perfezionamento per attori professionisti” tenuto da Luca Ronconi al Teatro Argentina di Roma. Qui come attore di prosa lavora con diversi registi: Piero Maccarinelli, Carlos Martin, Thierry Salmon, Alfredo Arias, Mauro Avogadro e Luca Ronconi. È proprio negli spettacoli di Piero Maccarinelli, dove il regista crea un’alchimia fra le differenti arti, che Davide Dall’Osso riconosce un’appartenenza che lo porterà in poco tempo dall’arte attoriale a quella scultorea. Nel 2002 viene selezionato in un gruppo di sei scultori marchigiani per realizzare un’opera che verrà esposta in Piazza Olivieri a Pesaro. In questa occasione realizza il grande centauro “Elogio alla fuga”. Tra le mostre personali e collettive di rilievo possiamo citare: dal 2001 al 2007 vengono realizzate le seguenti mostre personali a Pesaro e provincia: “Il sentimento agreste”, “Isteria d’amore”, “Solstizio d’estate”, “Cielo-Uomo-Terra”, “Echi”, “Nel vento”, “Medesimi punti di vista differenti” e “Duende” a Milano. e molte altre collettive e collaborazioni tra le quali: “Millimetri” per la Biennale di Danza del 2005 al Teatro Piccolo Arsenale di Venezia e l’installazione/ performance “Alla fine del bosco” della Scuola d’Arte Drammatica “Paolo Grassi” di Milano. Nel 2008 presenta “Duende”, mostra personale a Genova. “La giostra dell’Apocalisse”, mostra collettiva a cura di Lorella Giudici alla Rotonda della Besana, Milano. “I colori dell’estasi”, mostra collettiva a cura di Maria Rosa Pividori al ThQU Brentart, “Rolli Contemporanei”, installazione alla Loggia dei Banchi in Piazza dei Mercanti a cura di Bruna Solinas, “Onde e sabbia”, installazione site specific nella hall dell’Alexander Museum Palace Hotel di Pesaro. Nel 2009 “Presidio”, installazione in Piazza Duca D’Aosta e al Leoncavallo di Milano. Nel 2010 “Espirit et Fureur”, Equestria, Haras National, Tarbes, Francia.
“Le notti bianche”, installazione scenografica nel foyer del teatro i Filodrammatici, di Milano. Nel 2011
“54a Biennale Venezia” nelle città di Milano, Viterbo e Torino. “Il guscio e l’anima”, mostra collettiva alla Galleria BAD di Milano. Nel 2012 crea la “Grande Testa di cavallo”, per lo spettacolo “La Verità” della compagnia teatrale Finzi Pasca di Lugano. Nel 2013 crea opere e costumi di scena per il cantante Giovanni Lindo Ferretti per “Saga canto dei canti” Chiostri di San Pietro, Reggio Emilia. Nel 2014 “Al Vento”, mostra personale presso la Biale Cerruti Art Gallery di Siena. Per lo spettacolo inaugurale delle Paralimpiadi di Sochi, realizza 650 “Ice floes”, Sochi, Russia. Nel 2015 progetta “L’Albero del cibo”, in occasione di Expo Milano. Nel 2016 “E quando il sole cade la città s’accende”, mostra collettiva presso il Complesso Museale di Palazzo Ducale a Mantova a cura di Vittorio Erlindo. “Sanremo 2016”, collaborazione alla scenografia e mostra sculture nella hall del Teatro Ariston di Sanremo per il Festival. Nel 2017 presenta “La Folla”, installazione nella Chiesa di S.Agostino a Cortona a cura della galleria Triphè di Maria Laura Perilli. “Duende”e “A cantering echo”, mostre personali a Pietrasanta a cura della Galleria Irena Kos Arte Contemporanea. Nel 2018 a Siena la mostra “E’ tempo di mettersi in ascolto” a cura di
Maurizio Vanni e organizzata dalla galleria Biale Cerruti di Siena. A Mantova nel fossato di Palazzo Ducale per l’evento Biennale Art Light installa le sculture nell’acqua.
Nel 2019 Dall’Osso è inoltre l’artista selezionato dal Comune di Castelfiorentino per la mostra diffusa ‘Lo Spazio per Essere’ nel centro storico dall’11 Maggio all’11 Ottobre.
L’installazione vedrà le opere dislocate nei punti più importanti di Castelfiorentino tra cui Teatro del Popolo, Museo Be.Go, la Pieve Il Cassero, Oratorio San Carlo oltre che caratterizzare le vie del centro.