Si va verso il primo sciopero nella storia della finanziaria regionale
FIRENZE. L’assemblea dei lavoratori di Fidi Toscana, riunitasi stamani (20 marzo) nella sede di Firenze, ha dato mandato alle Organizzazioni Sindacali di proclamare tutte le iniziative a sostegno della vertenza aperta a seguito della situazione di incertezza sul futuro della società.
Missione, obiettivi, modello organizzativo e sostenibilità finanziaria, sono le questioni al centro di un confronto in corso da più di un anno (ultimo incontro alla presenza dell’azionista pubblico il 3 dicembre scorso) che non ha fugato le preoccupazioni dei circa 70 lavoratori e delle organizzazioni sindacali. Questo nonostante che, grazie ad una complesso accordo sindacale che ha portato alla mobilità di 17 lavoratori e all’attivazione del fondo per l’esodo anticipato per i dipendenti in possesso dei requisiti, si sia intervenuti pesantemente sul costo del personale. Misure sin da subito ritenute non sufficienti dal sindacato e dalle Rsa aziendali se non coniugate ad altre azioni in grado di abbattere strutturalmente i costi come la riduzione della esposizione generata dagli “NPL” e soprattutto aumentare le attività, recentemente ripiegate quasi esclusivamente sulle azioni di microcredito.
Le notizie informali riferite alla decisione di destinare i recenti stanziamenti della regione per il rilancio delle garanzie alle imprese, come misura di contrasto ai rischi di nuova recessione e che potevano costituire un’opportunità importante per la società Fidi, al Fondo di garanzia per le Pmi presso il Ministero dello Sviluppo Economico, rappresentano (se confermate) una ulteriore incomprensibile scelta che non favorisce certo il rilancio delle attività della finanziaria regionale. In più segnaliamo come alla richiesta di incontro formulata in data il 27 febbraio scorso dalle organizzazioni sindacali al direttore di Fidi e agli assessori competenti come rappresentanti dell’azionista pubblico non si sia data alcuna risposta. Per questa ragione l’assemblea dei lavoratori ha dato mandato alle Organizzazioni Sindacali e alla Rsa aziendale di promuovere ogni iniziativa utile a sviluppare un confronto con gli azionisti a partire dalla regione. Sulla questione, i sindacati hanno anche inviato una lettera al presidente della Regione Enrico Rossi.
La storia di Fidi Toscana, non solo come strumento finanziario a sostegno dello sviluppo, ma anche come elemento di garanzia per il sostegno al reddito di migliaia di lavoratori nella fase più dura della crisi economica del paese e della Toscana, meritano scelte chiare, indirizzi certi, soluzioni coerenti e un piano industriale credibile che né il cda recentemente rinnovato ne’ gli azionisti, sembrano in grado di presentare. Il tempo del “navigare a vista” è terminato.
Fisac Cgil, Falcri Unisin, Rsa aziendali Fidi