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SIENA. I Presidenti di Imprendia, Alessio Salvadori, di Cna Val d’Elsa, Mario Campatelli ed Api Siena, Massimo Verdiani, hanno preso carta e penna ed hanno messo nero su bianco le loro preoccupazioni per la gravità della situazione economica e la sua evoluzione delle ultime settimane.
In particolare, hanno voluto segnalare alle istituzioni un aspetto molto importante: la situazione finanziaria delle aziende ed il rapporto fra imprese e banche.
Le tre associazioni, alle quali aderiscono circa 4500 aziende, credono fermamente nella necessità di reagire a questa crisi drammatica in un’ottica di sistema territoriale. “La Val d’Elsa e la Provincia di Siena hanno la storia, i valori e le caratteristiche per distinguersi dall’inerzia e dall’immobilismo che caratterizza il panorama nazionale. Per questo vogliamo richiamare l’attenzione di tutti sull’emergenza attuale: se non aiutiamo le imprese in questi mesi, perderemo probabilmente per sempre un patrimonio di ‘saper fare’, che ha rilevanza sociale, prima ancora che economica”, si legge nella lettera inviata ai sindaci della Val d’Elsa, epicentro della recessione in provincia di Siena, al Presidente della Provincia ed al Prefetto. Invece di avere un aiuto dal sistema bancario si stanno registrando forti segnali di peggioramento nella relazione fra imprese e banche: “dopo lo shock iniziale della crisi finanziaria ed alcuni mesi di immobilismo, dovuti ad un livello di incertezza forse mai registrato finora, assistiamo oggi ad una forte difficoltà di accesso al credito, poiché la selezione attuata da parte degli istituti di credito si è fatta molto rigida”.
I presidenti denunciano anche ritardi inaccettabili nella operatività di strumenti di supporto come la garanzia gratuita di Fidi Toscana finanziata dalla Regione, chiedono che gli Enti Locali appoggino la proposta di revisione di Basilea 2 e segnalano aumenti di commissioni bancarie spropositati.
La lettera alle istituzioni finisce con la richiesta di convocazione di un incontro sulla crisi economica.