Il Circolo Città Domani chiede come si comporterà l'amministrazione comunale
SIENA. Dal Circolo Città Domani – Sinistra per Siena riceviamo e pubblichiamo.
“La nuova legge di bilancio ha elevato a 150.000€ il livello del valore degli appalti pubblici che le varie “stazioni appaltanti”, leggi ad esempio i Comuni, possono affidare in modo diretto cioè senza gara.
Se da una parte l’esistenza di una serie di norme finalizzate a definire le regole di partecipazione alle gare di appalto appare, a prima vista, una garanzia contro l’abuso e la corruzione, occorre una reale semplificazione “condivisa” di tutti i meccanismi che regolano, appunto, il mondo degli appalti.
D’altro canto però, l’aver abbassato i limiti per la gestione “discrezionale” di una mole d’ interventi che nella nostra Regione hanno avuto, nel 2018, un valore pari a circa 44 milioni di euro, non può essere valutato positivamente a priori a meno che gli Enti interessati non introducano meccanismi atti a distribuire in modo diffuso le assegnazioni, misurando “sul campo” la capacità di lavorare in modo onesto, trasparente, virtuoso e di qualità, che le piccole e medie imprese locali sono sempre state nelle condizioni di garantire, favorendo con ciò un importante recupero di competitività economica di cui il nostro territorio ha bisogno in modo primario.
La notizia che la Regione Toscana ha già previsto un regolamento apposito, con l’aggiunta della previsione di meccanismi di assegnazione agevolata, mediante negoziazione con almeno dieci operatori economici, per lavori fino a 350.000€, non può che dimostrare la necessità di procedere ad un’attenta verifica dei meccanismi contenuti in tale “protocollo d’intesa”.
Se la Regione si è mossa, il Comune di Siena cosa fa? Come intende porsi di fronte a questa nuova sfida che, nei fatti, potrebbe rappresentare una pietra miliare per un reale rilancio economico cittadino?
Occorre prevedere metodi funzionali ad ottenere, nei temi previsti, prestazioni esattamente corrispondenti alle necessità che hanno mosso i lavori richiesti, nonché un’adeguata “rotazione” delle imprese assegnatarie per realizzare “concretamente” una vera diffusione territoriale del valore aggiunto che si andrebbe a produrre, e tutto dipende dalla REALE VOLONTA’ di adottare strumenti idonei all’obbiettivo.
Altre realtà locali, aggregando i comuni di un’area vasta hanno già da tempo realizzato, in varie parti d’Italia, strumenti operativi, anche di tipo informatico, creando una Centrale Unica di Committenza, alla quale affidare la materiale redazione delle gare.
E’ stata fatta una scelta politica di trasparenza, che anche a Siena il Comune dovrebbe sentirsi in dovere di fare per gestire l’appaltistica pubblica, grande o piccola che sia, in modo da scongiurare la scarsa trasparenza e la discutibile efficacia che l’attuale normativa generale, grazie alla propria artificiosa complessità, consente di perpetuare.
Noi riteniamo sia giunto il momento d’innescare lo sviluppo di una rete di “controlli sociali” diffusi su questo complesso e delicato mondo, fonte spesso di quello spreco di risorse pubbliche tanto avversato, a parole, da tanti.
Attraverso la verifica della rispondenza delle aziende a determinate condizioni di regolarità, (dotazione adeguata di personale, pagamenti contributivi regolari, eliminazione del subappalto, rispetto delle normative di sicurezza, ecc.) le associazioni di categoria potrebbero svolgere, nei confronti delle varie “stazioni appaltanti”, un’importante ruolo di “preselezione” delle aziende realmente in grado di poter accedere ai lavori gestiti secondo le nuove norme.
Questo potrebbe garantire, un più alto livello di “filtraggio” delle aziende al fine di rendere molto più difficile ogni forma di abuso costituendo albi che ogni cittadino o Impresa, dovrebbe essere in grado di consultare in modo agile e senza oneri per nessuno. La circostanza comporterebbe inoltre l’opportunità, da parte delle Associazioni e delle aziende ad esse associate, di porsi come esempio e pungolo nei confronti della P.A. per arginare ogni abuso possibile e qualsiasi forma di corruzione ed assicurare una reale lotta allo spreco ed all’ evasione fiscale”.