SIENA. Nella giornata di ieri, nelle province di Siena e Arezzo, carabinieri del Nucleo Investigativo di Siena, supportati dai Comandi territorialmente competenti, hanno dato esecuzione a un’ “ordinanza di applicazione di misura cautelare personale” (1 custodia cautelare in carcere, 4 obblighi di dimora e 1 ordine di presentazione alla P.G.) emessa dal locale Tribunale – Ufficio GIP nei confronti di 6 persone, appartenenti a un gruppo criminale di provenienza albanese/rumena, dedito allo “spaccio di stupefacenti”.
L’attività in esame:
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È scaturita da indagini, anche tecniche, svolte nell’area della Valdichiana senese e aretina, con intercettazioni telefoniche e ambientali, frequenti appostamenti anche notturni in area boschiva e sequestri di stupefacente, a riscontro degli elementi raccolti;
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ha consentito di:
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definire i ruoli e i compiti degli appartenenti al sodalizio criminale, evidenziandone le responsabilità in ordine a costante e quotidiana attività di spaccio di cocaina, consumata nelle province di Siena e Arezzo, nell’arco temporale tra giugno 2017 e febbraio 2018;
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individuare i canali di approvvigionamento dello stupefacente dall’Albania e dal nord Italia;
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accertare che il denaro ricavato dalle attività delittuose veniva spedito in Albania, al fine di renderne difficoltoso il sequestro (il capo della banda stava costruendo un palazzo in Albania coi proventi del traffico di cocaina).
In particolare, i soggetti interessati:
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gestivano la fornitura esclusivamente tramite messaggi SMS nei confronti di un centinaio di giovani assuntori residenti nell’area della Valdichiana e della bassa provincia senese;
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contavano su appoggi logistici localizzati in Italia e in Albania con carichi mensili di oltre un chilo di cocaina pura all’80/85%.
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Gli indagati a vario titolo sono complessivamente 20.
Nel corso dell’operazione, sono state eseguite anche 6 perquisizioni nei confronti dei soggetti destinatari delle misure cautelari.
Attività che si è dimostrata proficua, in quanto sono state rinvenute 9 palline di plastica termosaldata contenenti complessivamente 8 grammi di cocaina destinata allo spaccio, oltre a sostanza per il taglio e a materiale per il confezionamento. Tale rinvenimento ha consentito l’arresto di un secondo soggetto, già destinatario del provvedimento dell’obbligo di dimora in Foiano della Chiana, che è finito anch’egli al carcere senese di Santo Spirito. Nel corso di tutta l’indagine sono stati rinvenuti complessivamente circa 220 grammi di cocaina. In particolare, grazie a triangolazioni elaborate mediante localizzazioni gps e positioning, è stato possibile individuare l’area boschiva che veniva utilizzata per occultare la cocaina in punti convenuti in attesa della vendita in dosi.
In due notti successive i Carabinieri, sulla base delle indicazioni ricavate, sono andati a rintracciare i punti dell’occultamento, ricercando il percorso ricostruito mediante strumentazioni tecniche, i sentieri nel bosco, la terra smossa e un albero ricurvo citato nelle intercettazioni ambientali. In una prima circostanza rinvenivano un barattolo di vetro che aveva contenuto cocaina e che eccitava i cani antidroga. Dopo tale incoraggiante risultato, in una seconda circostanza i militari rinvenivano una confezione di plastica sottovuoto avvolta da nastro da imballaggio, 200 grammi di cocaina in due panetti e altra confezionata in dosi, occultata dai trafficanti. Il rinvenimento consentiva di dimostrare per approssimazione quale fosse l’entità di quell’illecito commercio e di definire con certezza in cosa consistesse il business monitorato. Venivano eseguiti dei sequestri di cocaina anche tramite i carabinieri di Macerata a carico di un parente di uno degli indagati.
La scomparsa della droga eccitava gli spacciatori che si sospettavano fra di loro per l’ammanco, creando subbuglio e maggiore esposizione nelle conversazioni intercettate.