Un viaggio nel pregiudizio razziale e nelle differenze basato sulla storia vera di Shirley, jazzista nero e del suo rozzo e temporaneo autista, diretta sapientemente da Peter Farrelly, separato questa volta dal fratello Bobby. Un elogio ai veri sentimenti, ben lontani dal mero sentimentalismo, e purtroppo sempre meno universali, come sostiene il maschilista buttafuori interpretato da un imperdibile Viggo Mortensen, in una delle sue migliori performance, che attraverso l’America razzista degli anni 60 fa scuola di vita all’elegante e sensibile Don Shirley, interpretato altrettanto magistralmente da Mahershala Ali. Un viaggio nell’anima girato dentro una Cadillac azzurra dove lentamente dalla rozzezza e dall’ignoranza emerge un sentimento di protezione e di vera amicizia.
Tenero, intelligente, il film on the road che rievoca Sulla strada di Kerouac, va oltre le apparenze e le disuguaglianze come ha detto il produttore a Julia Roberts che ha consegnato la statuetta: “Abbiamo fatto questo film con amore, tenerezza e rispetto”, mentre il regista ha chiarito: “Questo è un film sull’amore che supera le differenze”.
Mahersala Ali ha conquistato anche il secondo Oscar a due anni da Moonlight confermando le sue capacità attoriali e le infinite sfumature della sua recitazione.
Roma di Alfonso Cuarón si è aggiudicato tre statuette e non poteva essere altrimenti, considerata la grande capacità del regista messicano di raccontare i sentimenti più profondi con una fotografia sapientemente dosata e una sceneggiatura pulita dove resta indimenticabile un oceano che racchiude sentimenti universali come quello di una tata verso i bambini che ha in custodia. “Siamo tutti parte dello stesso oceano”, ha sostenuto il regista, visibilmente commosso, che ha dedicato la statuetta ai suoi figli.
Avendo vissuto, insegnato e fatto parte della mia formazione sul campo in Messico in un periodo della mia vita, ho riconosciuto i pulmini che da Città del Messico attraversano le strade dei vari stati, in un viaggio fra amore e natura, fra semplicità, colori ed evidenti contrasti, fra povertà, mancanza di elettricità e situazioni estremamente difficili e complicatissime. Ma nonostante questo, l’atmosfera che si respira in certi luoghi è magica, con persone umili e spontanee che non conoscono sovrastrutture e che vivono di rituali che non conoscono tempo e spazio. Questo ci ha restituito Cuaron regalandoci una versione del femminile generosa e con un senso del sacro che diviene fonte di ispirazione fondamentale nel seno di una “civiltà amnesica” dove la competizione supera spesso la solidarietà.
Per la quinta volta in sei anni la statuetta va ad un regista messicano evidenziando la grande capacità immaginativa e visionaria di questo popolo. Con questo premio Cuaron fa entrare a pieno titolo nel tempio del cinema-cinema Netflix, la piattaforma streaming forte di 125 milioni di abbonati nel mondo.
Miglior interpretazione femminile a Olivia Colman, graffiante, sperduta e indimenticabile Regina Anna Stuart de La Favorita del greco Yorgos Lanthimos interpretato con le colleghe Emma Stone e Rachel Weisz.
La Colman ha salutato quasi scusandosi Glenn Close, l’attrice che ha ottenuto il maggior numero di nomination senza mai riuscire a portare a casa l’ambita statuetta.
Una interpretazione magistrale quella di Olivia dove il sesso e il potere declinati al femminile vengono dipanati da una sceneggiatura incalzante e affilata, tratta da una pièce di Deborah Davis scritta per la Bbc Radio e rielaborata da Tony McNamara. Costumi stupendi che rendono ancora più efficaci le battute feroci che si cambiano le tre attrici.
L’Oscar per la miglior interpretazione maschile é andato all’attore di origini egiziane Rami Malek, incoronato per la sua recitazione nei panni di Freddie Mercury in «Bohemian Rhapsody». Il biopic sui Queen diretto da Bryan Singer che si è portato a casa altre tre statuette: miglior sonoro, miglior montaggio e miglior montaggio sonoro
L’Oscar per la miglior attrice non protagonista è andato invece a Regina King, che ha recitato in Se la strada potesse parlare. Nel corso della serata sono stati premiati anche Lady Gaga (per la miglior canzone) e Spike Lee (per la sceneggiatura non originale di BlacKkKlansman): per entrambi si tratta del primo Oscar in carriera. Il film della Marvel Black Panther ha invece vinto i premi per costumi, scenografia e colonna sonora originale: sono stati i primi Oscar mai vinti da un film dei Marvel Studios.
Non sono mancatele polemiche, le accuse, gli scontenti, e qualche premio mancato, ma le statuette sono state assegnate a opere che senza dubbio mostrano il loro valore.