"l documento sovrappone confusamente indirizzi urbanistici ed edilizi, sul traffico e sulle infrastrutture, senza ripensare in meglio la Città"
SIENA. L’atto di indirizzo dell’Amministrazione per la pianificazione urbanistica pomposamente denominato “Ripensare Siena” promette ma non mantiene. Trattandosi inoltre di un atto strategico, sarebbe stato opportuno un rinvio per consentire un contributo costruttivo anche delle minoranze consiliari ed un confronto preventivo con la cittadinanza, mentre invece piomba come un macigno su una comunità ignara. Il documento sovrappone confusamente indirizzi urbanistici ed edilizi, sul traffico e sulle infrastrutture, senza ripensare in meglio la Città, proponendo di passare dal principio del risparmio di suolo a quello della sostenibilità economica e della finanziabilità degli interventi, che dovrebbero però essere coerenti con l’interesse generale e con la salvaguardia dei delicati equilibri architettonici ed ambientali di Siena. Dietro lo slogan della “sburocratizzazione” della pianificazione , non devono allentarsi quelle cautele, che hanno consentito a Siena di mantenersi integra, con alcune eccezioni da cui trarre lezione per evitare errori di nuova, inutile cementificazione. Manca completamente ogni riferimento alla “grande Siena”, ovvero alla pianificazione urbanistica e della viabilità nell’area senese, nella quale la vita del capoluogo si intreccia in modo indissolubile con i Comuni contermini. La grande responsabilità del Comune è ora quella di rispettare la scadenza del prossimo 29 novembre, per evitare che ogni intervento edilizio, anche il più piccolo, si blocchi per la scadenza degli strumenti urbanistici. L’opzione “Volumi zero” non era un vezzo intellettuale, bensì la consapevolezza della necessità di migliorare ancora la qualità urbana, un “ripensamento” che è il contrario di quello ora proposto.
Tra le dimenticanze più clamorose, l’assenza di ogni riferimento alla nuova Facoltà Universitaria di Medicina, con il possibile miglioramento del traffico e dei parcheggi per l’area delle Scotte; o l’area di GSK e TLS, il “parco scientifico” della città dai grandi risvolti occupazionali. Per quanto riguarda la mobilità, rispunta il tunnel sotto il centro storico o la metropolitana di superficie, da Badesse ad Isola d’Arbia, per la quale non ci sono nè risorse nè un bacino di utenza che la renda sostenibile. Si propone, inoltre, di allontanare l’attracco dei bus turistici dal centro senza considerare il rischio che il disagio possa disincentivare una domanda che per Siena è una leva economica irrinunciabile. L’assessore Michelotti ha anche accennato alle numerose richieste che ha ricevuto per nuovi investimenti in grandi superfici commerciali, ma questo è un terreno su cui muoversi con grande cautela aprendo rapidamente un tavolo di confronto con le categorie commerciali cittadine, già provate dalla crisi e dalla concorrenza del commercio elettronico. Da questa proposta di variante non emerge una visione adeguata per Siena, invece di puntare alla rigenerazione urbana e culturale della Città.
Ci impegniamo pertanto a vigilare su questo passaggio importantissimo, disponibili a dare il nostro contributo, nonostante il passo falso già compiuto dall’attuale maggioranza nel metodo e nei contenuti.
Alessandro Masi
Luca Micheli
Giulia Periccioli