L’Ufficio Comunicazioni Sociali della Diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza ha organizzato un incontro con i giornalisti operanti nel territorio
MONTEPULCIANO. Da quando internet è stato disponibile, la Chiesa ha sempre cercato di promuovere l’uso a servizio dell’incontro tra le persone e della solidarietà tra tutti. Per questo motivo l’Ufficio Comunicazioni Sociali della Diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza ha organizzato un incontro con i giornalisti operanti sul territorio.
Nel saluto introduttivo Don Domenico Zafarana, direttore dell’apposito ufficio istituito dal Vescovo nel 2014 ha spiegato le tre motivazioni che hanno portato all’organizzazione dell’incontro, che sono stati fare rete, riflettere in maniera semplice sull’evolversi della professione, fare comunità e comunione a servizio della verità, per difendere la dignità e illuminare le coscienze anche in tempi bui.
Durante l’incontro, organizzato nel Palazzo Vescovile a Montepulciano, il Vescovo Mons. Stefano Manetti ha riassunto il messaggio del Santo Padre Francesco per la 53ma Giornata Mondiale della Comunicazione Sociali per riflettere sul fondamento e l’importanza del nostro essere in relazione e a riscoprire, nella vastità delle sfide dell’attuale contesto comunicativo, il destino dell’uomo che non vuole rimanere nella propria solitudine.
Il Santo Padre nel suo messaggio ha usato tre metafore per parlare dell’ambientale mediale: la rete, la comunità e quella del ‘corpo e delle membra’. L’essere membra gli uni degli altri è la motivazione profonda, con la quale l’Apostolo San Paolo esorta a deporre la menzogna e a dire la verità: l’obbligo a custodire la verità nasce dall’esigenza di non smentire la reciproca relazione di comunione. Questa metafora porta a riflettere sulla nostra identità che è fondata sulla comunione e sull’alterità. Come cristiani, i giornalisti si devono riconoscere tutti membra dell’unico corpo di cui Cristo è il capo e ciò aiuta a non vedere le persone come potenziali concorrenti, ma a considerare anche i nemici come persone.
Nell’appuntamento è stato affrontato anche il tema dei social network che il Santo Padre ha definito come complementare all’incontro in carne ed ossa. Se la rete è usata come prolungamento o come attesa di tale incontro, allora non tradisce se stessa e rimane una risorsa per la comunione. La rete non è fatta per intrappolare, ma per liberare, per custodire una comunione di persone libere. La chiesa stessa è una rete tessuta dalla comunione eucaristica, dove l’unione non si fonda si ‘like’, ma sulla verità con cui ognuno aderisce al Corpo di Cristo, accogliendo gli altri.
Il Vescovo Mons. Stefano Manetti ha concluso l’incontro con queste parole: “Ricordo ai giornalisti presenti di mantenere la consapevolezza di vivere il proprio lavoro come una missione e a concepirsi come dei missionari con il compito di raccontare la verità”.
A margine dell’incontro, l’Ufficio Comunicazioni Sociali della Diocesi ha lanciato l’account Instagram della Diocesi. Quindi oltre al sito internet e alla pagina facebook, la Diocesi si avvarrà in un altro canale social importante per essere sempre più vicina ai fedeli e raccontare le proprie attività e quelle delle varie parrocchie.