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SIENA. “Esprimiamo piena solidarietà a tutti i lavoratori e precari della scuola, alle famiglie e agli studenti che stanno assistendo allo smantellamento della scuola pubblica, alla riduzione del diritto alla conoscenza, e alla cancellazione del diritto ad avere un luogo pubblico di confronto e di riferimento dove possa esprimersi e maturare la personalità dei bambini e dei ragazzi verso una società più equa e responsabile”. Con queste parole Loriana Bettini, responsabile provinciale del Pd welfare e lavoro e Benedetta Granai, responsabile provinciale formazione del Pd, intervengono in merito alla difficile situazione della scuola italiana.
“La politica di questo governo – affermano Bettini e Granai – e del Ministro Gelmini è improntata sui tagli, mentre, per rilanciare la scuola e le sue criticità, servirebbero investimenti. Siamo d’accordo con i precari senesi quando affermano che ‘i tagli alla scuola sono una ferita per tutti’, che andrà ad aggravare una situazione di crisi con una perdita complessiva nel prossimo triennio di 150mila posti di lavoro. Questo, oltre a mettere le scuole pubbliche nella condizione di non poter pagare le spese ordinarie e le eventuali supplenze brevi, causerà un impoverimento dell’offerta formativa per la mancanza di insegnanti e finanziamenti. Si cancellano, così, esperienze didattiche e pedagogiche apprezzate in tutta Europa. L’aumento di classi sovraffollate, inoltre, ridurrà le possibilità di apprendimento, e il taglio delle ore comprometterà anche quei progetti di integrazione dei soggetti diversamente abili e degli alunni stranieri”.
“La scelta – proseguono le esponenti del Pd senese – di azzerare i fondi per le scuole statali mantenendo integri quelli a favore delle scuole private dimostra la volontà di demolire la scuola pubblica, violando la Costituzione. Grazie alla forte mobilitazione in tutto il Paese alcune scelte del Ministro Gelmini sono state bloccate. Per questo il Pd si schiera al fianco di tutti quei lavoratori, famiglie e cittadini che rivendicano il ruolo primario della scuola pubblica, che lottano per il proprio lavoro e per un futuro accessibile a tutti”.