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SIENA. “In riferimento al caso Paycare (ex Bassilichi) – dichiara Alessandro Dolci Segretario Politico di FN Siena – è giunta l’ora di dire le cose come stanno, al netto delle solite esternazioni di circostanza dei politici locali e dei sindacalisti: si tratta di una operazione, contraria a ogni interesse territoriale e nazionale, pilotata dall’alta finanza mondialista. Bastano infatti poche ma mirate osservazioni sulla natura dei soggetti chiamati in causa nei vari interventi già apparsi sulla stampa, per dare ragione a questa tesi.
Di fatto – prosegue Dolci – se è vero quanto si apprende la Paycare, ex Bassilichi, ha deciso di cedere il 100 % della proprietà a Comdata, società di call-center, controllata a sua volta per l’80 % dalla americana Carlyle Group. La Carlyle Group è una società internazionale di “global asset management” (gestione di titoli finanziari, beni immobili e perfino “capitale umano”), fondata nel 1987 dal milionario e “filantropo” David Rubenstein, con sede a Washington DC. Il gruppo finanziario ha effettuato anche investimenti in Italia come in Riello, Avio e Moncler, quest’ultima nota casa di moda.
La Carlyle Group ha pure un ramo italiano, con sede a Milano e non solo, attualmente diretto da Marco De Benedetti, pure presidente, dal 2017, della GEDI Editoriale (editrice de L’Espresso e altre testate), nonché figlio di Carlo De Benedetti, sponsor del PD e mecenate della sinistra italiana oltre che dell’editoria liberal-mondialista.
Dunque questa operazione, che coinvolge attori di primo piano del mondo politico/finanziario, evidenzia la volontà di strappare la ex Bassilichi dal territorio per portarla definitivamente dentro l’orbita neo-liberista di un gruppo finanziario mondialista, con un ramo italiano gestito direttamente dai principali sponsor del PD. E del resto a Siena era proprio la precedente amministrazione, guidata dal PD senese, ad avere rapporti molto stretti con Bassilichi, per cui il cerchio si chiude.
Ci piacerebbe sapere, a questo punto, perché questo Governo, sedicente sovranista, visto l’intervento nella vicenda del Ministero dello Sviluppo Economico, non prenda una posizione forte per rompere la sudditanza nei confronti dell’alta finanza. Ma sappiamo che non lo farà perché questo Governo non è un vero governo sovranista e non ha alcuna intenzione di difendere i lavoratori. Perché il governo “giallo-verde” riserva ai lavoratori solo le briciole del “reddito di cittadinanza”.
Vista infine – conclude Dolci – le solite frasi di circostanza dei sindacati intervenuti, che da sempre fanno il gioco del grande capitale, porteremo il caso all’attenzione della nostra organizzazione sindacale, il SINLAI, Sindacato Nazionale dei Lavoratori Italiani, affinché possa prenderne conoscenza e intraprendere le dovute azioni”.