Un grande progetto sull’integrazione in collaborazione con Comune di Castelnuovo Berardenga, Arcisolidarietà, Università per Stranieri di Siena, Oxfam e Visionaria
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SIENA. L’Italia conserva nelle sue viscere e nelle sue più profonde radici un’identità interetnica, maturata nel solco dei secoli, ricca di molteplici tradizioni e culture diverse. Il nostro patrimonio culturale è il frutto orgoglioso di mescolanze che la Storia ci ha portato naturalmente a valorizzare nel corso dei secoli. Al contrario, le immigrazioni degli ultimi anni in Italia hanno dato vita a quella che è stata definita la “sindrome dell’assedio”, alimentata dalla paura agitata da alcuni politici e moltiplicata dai media. Per questo motivo, oggi più che mai, occorre favorire il coinvolgimento reciproco in tutti i contesti di vita sociale, la comunità deve diventare sempre di più un luogo dove sia possibile lo scambio. L’arte può essere uno degli strumenti per creare tali opportunità, costruendo situazioni che aprono gli spazi per l’incontro e il riconoscimento reciproco.
Partendo da questi presupposti, MOTUS ha ideato il progetto IN-FLUSSI, che coinvolge una rete di associazioni del Terzo Settore e cooperative, quali Arcisolidarietà Siena, Oxfam, Visionaria, e vede la collaborazione di istituzioni quali il Comune di Castelnuovo Berardenga e l’Università per Stranieri di Siena. Il progetto approvato con un ottima valutazione qualitativa, è stato finanziato dalla Regione Toscana e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, nell’ambito dell’Avviso pubblico per la concessione a soggetti del Terzo settore, ed ha preso il via in questo mese con i primi incontri organizzativi.
Le successive attività saranno realizzate dopo le festività natalizie e si protrarranno fino all’estate 2019, con laboratori, prove aperte e spettacoli. Infatti il progetto IN-FLUSSI prevede la realizzazione di uno spettacolo creato da un collettivo “meticcio”, costituito da danzatori italiani e da uomini e donne immigrati. I partecipanti lavoreranno scambiandosi esperienze e narrazioni in movimento, su storie individuali e collettive che andranno a costituire l’impianto drammaturgico dello spettacolo. Saranno evitati accuratamente gli stereotipi legati al viaggio intrapreso per arrivare in Italia, ma piuttosto si metteranno a confronto storie di giovani provenienti da paesi diversi che si incontrano e si raccontano.