Si discute di novità terapeutiche e multidisciplinarietà delle cure
SIENA. Una tre giorni di approfondimento sulle malattie reumatiche, tra novità terapeutiche e multidisciplinarietà è in corso a Siena, un focus sui numerosi ambiti delle malattie reumatologiche alla luce delle più recenti e innovative opportunità terapeutiche, offerte da farmaci sempre più selettivi e specifici nel controllo del processo infiammatorio o degenerativo.
Uno dei presidenti del congresso è il professor Bruno Frediani, responsabile facente funzioni della UOC Reumatologia dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese: «Il punto di forza del congresso è l’ampio spazio dato all’approccio multidisciplinare del paziente reumatologico per favorire il confronto e la compartecipazione da parte delle diverse figure specialistiche coinvolte nella cura e nella diagnosi di tali patologie e delle loro manifestazioni extra-articolari». Le sessioni in programma affrontano vari argomenti, come le spondiloartriti, l’occhio in reumatologia, la malattia di Behcet e le malattie autoinfiammatorie, l’artrite reumatoide, le patologie metaboliche dell’osso, le malattie autoimmuni sistemiche, miscellanea tra nuove malattie e nuove cure, e red flags in reumatologia. Il responsabile scientifico del congresso è il professor Luca Cantarini della UOC Reumatologia dell’Aou Senese: «Uno degli obiettivi è quello di consentire l’ampliamento delle conoscenze per ridurre il ritardo diagnostico da parte del medico specialista e i tempi di accesso alle terapie più idonee. In tal senso è fondamentale l’apporto al congresso di parte di molti professionisti, che con i loro interventi permettono di diffondere le conoscenze indispensabili per la multidisciplinarietà, che caratterizza il mondo delle malattie reumautiche».
L’altro presidente del congresso è il professor Mauro Galeazzi, past president della SIR, Società Italiana di Reumatologia: «Nel settore della reumatologia c’è una grande evoluzione, la qualità della vita dei nostri malati è notevolmente migliorata negli ultimi decenni. E’ fondamentale, per il progresso delle cure, l’utilizzo delle terapie biotecnologiche e di altri farmaci con meccanismi d’azione innovativi, che inibiscono la produzione di citochine, sostanze pro-infiammatorie che determinano la comparsa della maggior parte delle patologie».
All’apertura del congresso hanno partecipato Valtere Giovannini, direttore generale dell’Aou Senese, il professor Francesco Frati, rettore dell’Università di Siena, il professor Ranuccio Nuti, prorettore alla Sanità e il professor Francesco Dotta, direttore del dipartimento di Scienze mediche, chirurgiche e neuroscienze dell’Università di Siena.