La splendida mostra include libri autografi di Briganti insieme a molti volumi della sua collezione, stampe e altro materiale importantissimo e raro
di Annalisa Coppolaro
SIENA. E’ ancora in corso fino al 13 dicembre, e visitabile negli orari di apertura della biblioteca Giuliano Briganti, al Santa Maria della Scala, la mostra bibliografica ”Dalla maniera alla veduta- Il percorso di una vita”. Si tratta della terza mostra per ricordare il centenario della nascita del grande storico dell’arte Giuliano Briganti, a cui appunto è dedicata la bella biblioteca presso il Santa Maria della Scala, evento che raccoglie libri, fotografie e incisioni relativi ai maggiori interessi dello studioso che visse e insegnò presso l’Università di Siena per molti anni.
La splendida mostra include libri autografi di Briganti insieme a molti volumi della sua collezione, stampe e altro materiale importantissimo e raro, quali un volume originale di Le Vite di Giorgio Vasari del 1568, le Vite di Giovan Pietro Bellori del 1728 e L’Etruria Pittrice di Marco Lastri (1791/95). Interessi come il Manierismo e il pittore Pellegrino Tibaldi che fu argomento della sua tesi di laurea (22 giugno 1940) emergono dal percorso espositivo , insieme a scritti sul Vanvitelli e su altri pittori italiani, fino al primo libro di Briganti, ”Il Manierismo e Pellegrino Tibaldi” edito da Cosmopolita nel 1940.
Il titolo , ”Dalla Maniera alla veduta” sintetizza il percorso accademico e degli interessi di Giuliano Briganti, che inclusero qualche tempo dopo anche il movimento dei Bamboccianti, che furono attivi a Roma dal 1625 fino alla fine del secolo. Briganti si interessò anche molto a Pietro da Cortona , figura chiave per lo sviluppo del Barocco. Molti i volumi autografi in mostra tra cui appunto un saggio su ”Pietro da Cortona e la pittura Barocca”, uscito nel 1962 e uno su ”I Bamboccianti. Pittori ella vita quotidiana a Roma nel Seicento” (1983) scritto con Laura Laureati e Ludovica Trezzani.
In mostra insieme a libri e stampe, anche due antichi strumenti ottici, lo Specchio Claude e la Camera obscura portatile in legno che era usata dai maestri della pittura di veduta e di paesaggio. Due oggetti molto rari e interessantissimi che sono disponibili nella mostra aperta, appunto, fino al 13 dicembre, e che apre una finestra importante e di immenso interesse sulla critica d’arte di un lungo periodo storico, oltre che sulla figura di Giuliano Briganti, che riuscì ad offrire nei suoi corposi volumi un inedito percorso nella storia dell’arte di alcuni periodi prima di lui studiati solo in modo frammentario. Oltre a più di venti volumi di storia e critica d’arte, Briganti collaborò con riviste d’arte e con ”Repubblica”, Tutta la sua biblioteca e fototeca, lo ricordiamo, si trova proprio nella Biblioteca che porta il suo nome entro il Santa Maria della Scala, e questa mostra è un’altra occasione per ammirare opere e immagini da vicino in un contesto magico e suggestivo.
La splendida mostra include libri autografi di Briganti insieme a molti volumi della sua collezione, stampe e altro materiale importantissimo e raro, quali un volume originale di Le Vite di Giorgio Vasari del 1568, le Vite di Giovan Pietro Bellori del 1728 e L’Etruria Pittrice di Marco Lastri (1791/95). Interessi come il Manierismo e il pittore Pellegrino Tibaldi che fu argomento della sua tesi di laurea (22 giugno 1940) emergono dal percorso espositivo , insieme a scritti sul Vanvitelli e su altri pittori italiani, fino al primo libro di Briganti, ”Il Manierismo e Pellegrino Tibaldi” edito da Cosmopolita nel 1940.
Il titolo , ”Dalla Maniera alla veduta” sintetizza il percorso accademico e degli interessi di Giuliano Briganti, che inclusero qualche tempo dopo anche il movimento dei Bamboccianti, che furono attivi a Roma dal 1625 fino alla fine del secolo. Briganti si interessò anche molto a Pietro da Cortona , figura chiave per lo sviluppo del Barocco. Molti i volumi autografi in mostra tra cui appunto un saggio su ”Pietro da Cortona e la pittura Barocca”, uscito nel 1962 e uno su ”I Bamboccianti. Pittori ella vita quotidiana a Roma nel Seicento” (1983) scritto con Laura Laureati e Ludovica Trezzani.
In mostra insieme a libri e stampe, anche due antichi strumenti ottici, lo Specchio Claude e la Camera obscura portatile in legno che era usata dai maestri della pittura di veduta e di paesaggio. Due oggetti molto rari e interessantissimi che sono disponibili nella mostra aperta, appunto, fino al 13 dicembre, e che apre una finestra importante e di immenso interesse sulla critica d’arte di un lungo periodo storico, oltre che sulla figura di Giuliano Briganti, che riuscì ad offrire nei suoi corposi volumi un inedito percorso nella storia dell’arte di alcuni periodi prima di lui studiati solo in modo frammentario. Oltre a più di venti volumi di storia e critica d’arte, Briganti collaborò con riviste d’arte e con ”Repubblica”, Tutta la sua biblioteca e fototeca, lo ricordiamo, si trova proprio nella Biblioteca che porta il suo nome entro il Santa Maria della Scala, e questa mostra è un’altra occasione per ammirare opere e immagini da vicino in un contesto magico e suggestivo.
Orari della mostra: lunedì e mercoledì dalle ore 10 alle ore 13. Martedì e giovedì dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 17.
Per info, 0577534560 oppure fototeca.briganti@comune.siena.it .Annalisa Coppolaro