Sospesa l'attività e sanzioni amministrative per 11mila euro. I controlli dei Carabinieri proseguiranno anche nella città e nella provincia di Siena
SIENA. Ieri a Siena i Carabinieri del locale Nucleo Ispettorato del Lavoro, al termine di un’attività ispettiva dedicata a un minimarket gestito da stranieri, denunciavano la titolare alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siena per la violazione della nota norma dello statuto dei lavoratori (art. 4 legge n.300/1970) che vieta di installare impianti audiovisivi che riprendano i lavoratori durante la loro opera. In realtà in un supermercato per accorgimento antitaccheggio le telecamere possono essere utilizzate. È necessario però in tal caso un accordo sindacale o un’autorizzazione dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro.
Nessuna di queste condizioni era stata realizzata. Il servizio si inserisce in un’attività straordinaria promossa a livello nazionale dal Ministero del Lavoro per il monitoraggio della particolare fenomenologia. Non era questa l’unica criticità, per quanto grave, rilevata presso l’esercizio commerciale. La verifica delle posizioni di impiego dei lavoratori presenti all’atto dell’ispezione, faceva emergere che tutti i tre i lavoratori operavano in nero, senza alcun contratto o forma di assunzione. Veniva pertanto applicata la norma che in tali condizioni di illegalità, vale a dire il 100% dei lavoratori operanti in nero all’atto della verifica, prevede la sospensione dell’attività imprenditoriale. Venivano nel contempo contestate sanzioni amministrative pecuniarie per 11 mila euro e ammende penali per circa 380 euro. Tali controlli dei Carabinieri proseguiranno nei prossimi mesi anche nella città e nella provincia di Siena, allo scopo di far emergere eventuali abusi nei confronti di diritti dei lavoratori che debbono essere tutelati. Eventuali segnalazioni confidenziali di situazioni analoghe, che possano essere dirette a NIL dei Carabinieri, saranno trattate con la dovuta discrezione, in maniera che i segnalanti non abbiano a subire rappresaglie o ripercussioni di qualunque genere per aver fornito un contributo al ristabilirsi della legalità.