Coldiretti: "La situazione resta drammatica per i danni arrecati alle aziende agricole dai predatori"
FIRENZE. Era il 12 settembre scorso, giorno del lungo faccia a faccia nella sala delle feste del Consiglio regionale della Toscana, tra i pastori di Coldiretti e Marco Remaschi Assessore regionale all’agricoltura e dopo circa trenta giorni è arrivata la prima risposta. La Giunta regionale nella seduta di lunedì scorso 15 ottobre ha assunto la deliberazione (nr.1133) con la quale integra con 357mila euro le risorse per il ristoro dei danni diretti subiti da attacchi di lupi. Quindi le risorse complessivi per i danni 2017 ammontano a 457mila euro e servono a coprire integralmente le domande di indennizzo presentate relative a 590 attacchi denunciati nell’anno.
“Si tratta di una prima concreta risposta a fronte di una situazione che nelle campagne resta drammatica per i danni arrecati alle aziende agricole dai predatori – dice Fabrizio Filippi, neo-presidente di Coldiretti Toscana – con attacchi registrati in ogni angolo della regione, con razzie quotidiane, greggi dimezzate e danni alle stelle. Questi numeri – continua Filippi – non dicono tutto della situazione reale perché molti allevatori rinunciano addirittura a richiedere i rimborsi per attacchi subiti non solo da lupi ma anche da ibridi e da cani domestici inselvatichiti”.
“Diamo atto della coerenza, merce rara in politica, dell’Assessore all’Agricoltura Marco Remaschi – continua Filippi – che ha tenuto fede alla parola data recuperando queste risorse aggiuntive. E’ altrettanto vero però che la logica dei meri risarcimenti per Coldiretti non basta ed occorre una svolta nella gestione dei predatori che renda possibile la sopravvivenza del tessuto produttivo di interi territori”.
“Oggi gli effetti di un insostenibile squilibrio dell’ecosistema si scaricano su allevatori e agricoltori che vedono compromesso il loro reddito; questo non è più tollerabile – ha detto Antonio De Concilio – Bisogna intervenire subito su ibridi e cani vaganti, attuando le norme contro il randagismo. Anche chi amministra i Comuni deve fare la propria parte. Poi è necessario che si prenda coscienza del fatto che se si vuole preservare l’esistenza del lupo si deve preservare l’esistenza dell’uomo sui territori risarcendo pienamente i danni – ha continuato De Concilio – E di questo deve farsene carico l’intera collettività. Quindi non può essere la sola agricoltura a sostenere il costo di quelli che devono essere veri risarcimenti per i danni subiti, ma gli interi Governi Regionale e Nazionale. Non a caso – ha concluso De Concilio- la nostra Confederazione Nazionale ha pienamente coinvolto anche il Ministero dell’Ambiente su questa vicenda e non solo per la definitiva approvazione del “Piano Lupo”. Resta da risolvere il problema degli indennizzi relativi al mese di dicembre 2016, oltre ai danni indiretti così come richiesto dalla Coldiretti alla Regione.