Partecipata cerimonia nell'aula Magna dedicata ai dottori di ricerca dell'Università di Siena
SIENA. La Notte dei Ricercatori si è aperta all’Università di Siena con la cerimonia in aula Magna dedicata ai dottori di ricerca, durante la quale il rettore Francesco Frati, alla presenza della tradizionale commissione di professori togati, ha rivolto il proprio saluto a coloro che hanno conseguito il titolo durante l’ultimo anno.
Davanti alla vicepresidente della Regione Toscana, Monica Barni, ospite per l’occasione, Frati nel suo discorso ha fatto alcune considerazioni sul mondo della ricerca, proprio a partire dallo spunto offerto dalla festa europea che l’ultimo venerdì di settembre ogni anno celebra il lavoro dei ricercatori.
Riferendosi al nome del progetto toscano della Notte dei Ricercatori, coordinato dall’Università di Siena, “BRIGHT”, Brilliant Researchers Impact on Growth, Health and Trust, Frati ha detto: “Questo acronimo sintetizza efficacemente il messaggio della “nostra” Notte dei Ricercatori. La Crescita, innanzitutto, non può essere sempre e soltanto crescita economica. Per noi ricercatori, per noi educatori, la crescita è soprattutto quella culturale delle donne e degli uomini, che coincide con un bagaglio di conoscenze (e poi di competenze), e con un patrimonio di valori, prima ancora che di informazioni, in grado di renderci tutti cittadini migliori”.
E ancora, ha proseguito Frati, riferendosi all’acronimo: “La Salute è il bene più prezioso che abbiamo come individui, ma anche come società. Il perseguimento del benessere fisico, ma anche psichico, la consapevolezza di poter contare su un sistema di assistenza e di salute pubblica efficiente, rappresentano obiettivi cruciali per un Paese come il nostro che ambisce a definirsi “civile”. A questo obiettivo noi di Siena, proprio qui a Siena, siamo orgogliosi di aver dato un contributo, attraverso la radicata tradizione nella ricerca traslazionale, quella, cioè, che è in grado di mettere subito i risultati a disposizione di nuove terapie, di diagnosi più accurate e tempestive, di protocolli affidabili. Lo abbiamo dimostrato pochi giorni fa durante il convegno “Generiamo il futuro”, organizzato dalla Regione Toscana, in cui si è ricordata la centralità di questo territorio nel campo delle Scienze della Vita; una centralità fatta di tradizione ma anche di capacità di innovazione sia attraverso il fuoco ardente della ricerca, sia attraverso la capacità di fare squadra, unendo soggetti pubblici e privati, integrando esperienze diverse, formando generazioni di ricercatori in grado di diventare protagonisti nel mondo, e costruendo un ecosistema della ricerca in grado di attirare capitale umano qualificato ”. “Lo stesso modello integrato – ha continuato il Rettore – che ci permette adesso di varare il Centro Regionale per la Medicina di Precisione, basandoci su iniziative di ricerca, già avviate da parte dei nostri ricercatori di area medica su proprie risorse, e che ora potrà godere di un importante finanziamento della Regione Toscana per sostenere ulteriori nuove iniziative di ricerca coerenti con il progetto”.
Sul termine “fiducia”, Frati ha detto: “E’ questa, per me, una delle parole chiave del messaggio che vogliamo trasmettere. C’è bisogno che il Paese, e soprattutto i cittadini, abbiano fiducia nei ricercatori”.
Il Rettore ha poi esortato i giovani dottori di ricerca a non dimenticarsi che “le prime due lettere di BRIGHT stanno per Brilliant Researchers, i ricercatori brillanti. Siete voi – ha detto – i protagonisti oggi, con la vostra vita, la vostra passione, il vostro entusiasmo”.
Frati ha inoltre sottolineato il ruolo della Regione Toscana per la formazione post laurea: “Un’istituzione che da anni condivide con noi l’importanza del Dottorato di Ricerca e che ha deciso di investire risorse consistenti, attraverso il progetto innovativo Pegaso, con l’obiettivo di rafforzare e ampliare l’offerta dottorale toscana, ma soprattutto di stimolare la collaborazione tra le diverse istituzioni universitarie della regione, impegnate in progetti congiunti”.
Il Rettore Frati ha infine ricordato che l’Università di Siena offre 14 Dottorati, “alcuni dei quali in convenzione con altri atenei, in grado di ospitare quasi 500 studenti, il 10% dei quali stranieri”, offerta a cui si aggiunge la partecipazione in convenzione da parte dell’Ateneo ad altri 10 Dottorati con sede amministrativa presso altre istituzioni universitarie della Regione.