SAN FRANCISCO. Scatto d'orgoglio di Google che ha deciso di non piegarsi piu' ai diktat di Pechino. Dopo i raid di pirati informatici che volevano accedere a caselle di posta di militanti cinesi per i diritti civili, Google ha deciso di non applicare piu' alcun filtro e ha minacciato di sospendere ogni attivita'. A spingere Google al possibile 'passo estremo' la scoperta di aver subito cyber-attacchi "molto sofisticati" da parte di spie cinesi per rintracciare attivisti per la difesa dei diritti umani. Le caselle postali di alcuni leader dell'opposizione sarebbero state violate. "Uno degli obiettivi primari degli hackers era di accedere agli account Gmail degli attivisti di difesa dei diritti umani cinesi", ha scritto il gruppo di Mountain View, senza attaccare direttamente il governo di Pechino, ma precisando che "non abbiamo l'intenzione di continuare a censurare i nostri risultati" sul motore di ricerca cinese Google.cn. La compagnia americana e' consapevole di stare giocando con il fuoco e che la decisione di sfidare Pechino potrebbe spingere il governo a chiudere il sito.