SIENA. “Il governo continua a giocare con gli agricoltori, annunciando misure che, puntualmente, vengono annullate per mancanza di copertura finanziaria”. Lo dice Susanna Cenni, parlamentare del Partito democratico, commentando ciò che sta avvenendo ormai da settimane tra Camera e Senato, dove le misure per l’agricoltura e i relativi impegni finanziari non sopravvivono al passaggio delle rispettive commissioni bilancio.
“In un momento in cui tutto il mondo agricolo sta lanciando segnali pesantissimi, con mobilitazioni da nord a sud, arriva l’ennesimo schiaffo del governo. Alla Camera, dopo intense settimane di lavoro in Commissione agricoltura verso un obiettivo bipartisan, il gruppo Pd era riuscito ad inserire nel disegno di legge sul “Rafforzamento della competitività del settore agroalimentare” misure e strumenti concreti, condivisi da tutta la Commissione, che si era impegnata nella ricerca di risorse. Eravamo vicini ad un importante passo avanti sul finanziamento del Fondo di solidarietà, sugli sgravi fiscali nelle aree marginali e sull'istituzione di un Fondo di rotazione. Ma anche stavolta niente: il governo prima ha ipotizzato lo stralcio di quelle misure, poi ha optato per un rinvio vista la discussione sulla Finanziaria al Senato. Purtroppo lo stesso film è andato in onda al Senato, dove la Commissione bilancio ha stralciato dal maxiemendamento tutte le norme riguardanti l’agricoltura, per mancanza di copertura finanziaria. Un comportamento irresponsabile, un gioco al rimpiattino tra Camera e Senato che lascia l’agricoltura senza risposte, vicina al collasso”.
“Oggi – afferma Cenni – la crisi del settore non riguarda solo le piccole aziende o le aree marginali. Anche la nostra provincia, la Toscana, e i suoi settori forti stanno sentendo da mesi il morso della crisi. Ci sono aziende strutturate, che hanno scelto di investire sulla qualità e che hanno mercato, che oggi rischiano di chiudere. Parliamo del tracollo della nostra cerealicoltura; dei prezzi – dal latte al vino – in caduta libera; della riduzione dei redditi degli agricoltori del 20 per cento in dieci anni e del lievitare dei costi, tra produzione e oneri contributivi, del 300 per cento. E non va meglio per la nostra zootecnia, con un’importante realtà che annuncia la chiusura dell’attività, né ai nostri vini di qualità, con significative flessioni nell’export. E’ stato anche su sollecitazione dei Consorzi dei vini della nostra provincia che mi ero fatta promotrice di un emendamento per l’istituzione di un Fondo rotativo che potesse dare ossigeno alle imprese con le scadenze dei mutui. Peccato che quell’emendamento, accolto, oggi rimanga senza risorse. Nessuno vuol imputare la responsabilità delle oscillazioni dei prezzi al governo, ma indubbiamente, dopo diciassette mesi di promesse e di impegni non rispettati, adesso il settore rischia veramente di “saltare”. Non so se, di questo, il Ministro Zaia sia pienamente consapevole, ma noi di certo non resteremo a guardare. Intanto, insieme all’assessore provinciale Anna Betti stiamo lavorando per costruire un appuntamento con tutti gli agricoltori del territorio, che si terrà nelle prossime settimane”.