""Il nuovo impianto normativo resta complesso, ma si accentuano le possibilità di flessibilità a livello locale"
![](https://www.ilcittadinoonline.it/wp-content/uploads/originali/1407935332089.jpg)
SIENA. Da Bruno Valentini riceviamo e pubblichiamo.
“Ieri il Ministero dell’Interno ha emanato – pur senza confrontarsi con Anci – una nuova direttiva sulle misure di safety da adottare in occasione di pubbliche manifestazioni ed eventi di pubblico spettacolo. Un provvedimento molto atteso, per salvaguardare tanti eventi e manifestazioni in tutta Italia, ridimensionando costi ed eccessi burocratici senza rinunciare ad adeguati standard di sicurezza per addetti e partecipanti.
L’Anci e tanti sindaci premevano da tempo (e ci sono state anche iniziative parlamentari, di maggioranza e minoranza) per norme più elastiche, che consentissero di rispettare le tradizioni storiche e culturali delle nostre comunità. Il nuovo impianto normativo rimane comunque complesso, ma si accentuano le possibilità di flessibilità a livello locale. All’articolo 10, in particolare, si dice che “Per le manifestazioni storiche caratterizzate da peculiari criticità e per le quali … non sia possibile la completa attuazione delle misure riportate nelle linee guida si potrà farsi ricorso, ai fini del calcolo dei parametri dell’affollamento e dell’esodo, ai metodi prestazionali previsti dagli strumenti propri dell’ingegneria della sicurezza… Il progettista dovrà dettagliare i passaggi che conducono ad individuare le condizioni più rappresentative del rischio al quale l’attività è esposta e quali siano i livelli di prestazione ed i parametri cui riferirsi in relazione agli obiettivi di sicurezza da perseguire. In funzione degli obiettivi di sicurezza individuati… dovranno essere quantificati i livelli di prestazione … che potranno essere desunti dalla specifica letteratura tecnica riconosciuta a livello nazionale ed internazionale… costituendo i parametri di sicurezza … per validare la progettazione proposta”. In pratica, quello che siamo già riusciti a realizzare a Siena per i Palii 2018, anche grazie alla collaborazione con la Prefettura e con gli altri componenti del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. In pratica, invece di adottare passivamente misure e parametri che avrebbero rischiato di snaturare la nostra Festa, è stato utilizzato un approccio “prestazionale”, in pratica anticipando l’odierna circolare del Governo, è stata messa in campo una specifica progettazione, con professionisti idonei, tarata sul Palio e non su una generica manifestazione. Questo ha consentito di definire indirizzi organizzativi, che hanno prodotto soluzioni innovative, sia pure con elevati costi aggiuntivi, di cui le Contrade hanno preso responsabilmente atto, conformandosi per quanto loro competeva.
Ancora una volta il Palio ha saputo adattarsi al mondo che cambia, ma senza piegarsi. Ed ora a Roma si rende pienamente legittimo un modello che a Siena era già in positiva sperimentazione. E non si può che essere soddisfatti. In alcuni Comuni circola anche l’ipotesi di formare degli “assistenti civici” al posto degli steward, con apposti percorsi formativi e coinvolgimento dei volontari della Protezione Civile. A Siena, ciò permetterebbe di ridurre l’ingente spesa per le decine di steward impiegati e di disporre di personale più legato al territorio”.