Doppio appuntamento con il figlio Markus, acclamato interprete alla tromba, flicorno e live electronics
SIENA. Martedì 17 luglio, il Chigiana International Festival consacra il suo omaggio a Karlheinz Stockhausen, nel novantesimo anniversario dalla nascita, con un doppio appuntamento con Markus Stockhausen, suo figlio, acclamato interprete alla tromba, flicorno e live electronics nonché egli stesso compositore, apprezzato a livello internazionale.
Alle 18.30, nel complesso di Santa Maria della Scala, il Chigiana Lounge intitolato Stockhausen dopo Stockhausen sarà dedicato alla scoperta dell’immenso patrimonio intellettuale e musicale lasciato in eredità dal compositore scomparso nel 2007, della sua rivoluzione estetica e dei nuovi orizzonti musicali da questa ingenerati. Tra questi, spicca il contributo costituito dall’approccio di Markus Stockhausen in particolare alla “intuitive music”, che egli affronta abbracciando l’intero spettro di generi musicali esistenti, come esemplificato in PHOENIX, titolo della sua imperdibile performance in scena alle 21.15 a Palazzo Chigi Saracini.
Il termine “Musica Intuitiva” venne infatti coniato originariamente da Karlheinz Stockhausen negli anni Sessanta, in partiture contenenti “istruzioni d’esecuzione” per l’interprete, riferite a parti da mettere in musica estemporaneamente, su testi dati, in base allo stato d’animo dell’esecutore, ma sulla base di “pattern” ritmici e melodici per lo più suggeriti dall’autore. Una forma di apertura alla soggettività dell’interprete che, all’epoca, trovata eguali soltanto in ambito jazzistico. Markus Stockhausen eseguì spesso queste composizioni negli anni Ottanta, soprattutto con l’Ensemble für Intuitive Musik di Weimar, ma allo stesso momento, egli sviluppava fin d’allora un suo approccio improvvisativo del tutto personale, stilisticamente più ampio, che contiene tutte le sue esperienze nel campo dell’improvvisazione nelle sue componenti armoniche, melodiche e ritmiche.
Il suo ideale è una musica che va al di là di qualsiasi direzione stilistica, ma che non si neghi ad alcuna esperienza. Solo in questo modo, spiega Markus Stockhausen, “si consente all’intuizione di scorrere liberamente e di produrre una musica in grado di tener conto di tutti i fattori: lo spazio acustico e qualitativo, il tempo, la qualità e la disposizione d’animo dei musicisti che ci accompagnano, il proprio ‘stato d’essere’, del pubblico presente, dell’istantanea ispirazione, così da concedere al musicista la più ampia libertà d’espressione possibile. Una “disciplina” musicale assai ardua, giacché scarica tutta la responsabilità sull’esecutore, che deve decidere in merito al materiale sonoro, alla forma, all’espressione, persino all’intera impostazione e costruzione del disegno musicale. E tutto ciò nel Presente, cioè sul momento. Si tratta di una via globale del fare musica che richiede e al contempo promuove e affina tutte le capacità del musicista creativo”.