Ausicati controlli e snellimento burocrattico per l'assegnazione delle case
SIENA. Da Uniti per Siena – Associazione Prima Siena riceviamo e pubblichiamo.
“Uniti per Siena appoggia la proposta del neoassessore Appolloni di seguire il modello di altri comuni toscani a guida centrodestra, a tutela dei diritti dei cittadini residenti ed in prospettiva della formazione della nuova graduatoria per l’assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, dalla quale dipenderà l’utilizzo futuro del patrimonio comunale.
Tale proposta venne effettuata dall’Associazione “Prima Siena” guidata da Leonardo Brandi nel 2014 e siamo veramente felici che l’Amministrazione De Mossi (l’attuale sindaco, da legale, seguì da vicino proprio il caso Brandi), in nome di un vero cambiamento, abbia finalmente dato ascolto a chi chiedeva di premiare anzitutto i cittadini che sono residenti da più anni nel territorio.
Auspichiamo, nello stesso tempo, che ci siano procedure sempre più stringenti per ottenere il pagamento di affitti non corrisposti, ma anche controlli sulle case assegnate, per scovare furbi e furbetti, siano essi italiani o stranieri, controllando non solo i redditi ma anche il reale numero di chi in quelle case vi abita.
Non capiamo, infine, le proteste del consigliere comunale Claudio Cerretani della lista “InCampo”, la lista che ha sostenuto la fallimentare candidatura di Bruno Valentini a sindaco. Il consigliere si scandalizza per la richiesta di dimostrare il non possesso di abitazioni nei paesi di origine degli stranieri. Evidentemente qualcuno dimostra, ancora una volta, di non voler premiare i cittadini italiani, in generale, e nello specifico i senesi, che queste abitazioni popolari se le sono pagate. Il modello proposto dall’assessore Appolloni è invece giusto ed equo, volto a riequilibrare una situazione fuori controllo, visto che coloro che sono da anni in graduatoria rischiano di essere sorpassati da una famiglia straniera con molti figli a carico e che magari risiede nel Comune da molto meno tempo. tanto per fare un esempio. Al consigliere Cerretani ricordiamo che per i cittadini italiani lo stato immobiliare viene verificato al catasto, mentre per gli stranieri il Comune non ha gli strumenti per verificare nel Paese di origine eventuali possedimenti, così che si finisce nell’assurda situazione per cui il cittadino italiano viene controllato da cima a fondo mentre per lo straniero basta un’autocertificazione non verificabile. E’ evidente che a chi ci ha guidato finora – il PD e Valentini – non interessa dare priorità a coloro che hanno sempre lavorato e pagato le imposte sul nostro territorio e ora vivono situazioni di criticità”.