Il consigliere Benini nel mirino dei colleghi di partito
di Augusto Mattioli
SIENA. Non ha fretta la Lega senese nel trovare l’assessora che deve sostituire Nicoletta Cardin, impallinata da lettere anonime arrivate la mattina del primo consiglio comunale. Lo puntualizza Marco Landi, commissario della Lega senese secondo il quale “ il nuovo assessore potrebbe essere deciso tra due ore, come tra due giorni o venti giorni”. Meglio quindi aspettare per fare una scelta che non provochi reazioni negative da parte degli stessi leghisti, non solo senesi. Bisognerà vedere se il sindaco De Mossi, che negli ultimi giorni non ha goduto di buona salute, è d’accordo su questa linea di prudenza. Si vedrà oggi se ci sarà un passo avanti dopo l’incontro tra lo stesso Landi e De Mossi.
Certo è che la partenza non è stata buona visto cosa è accaduto. Landi se la prende anche con l’ex sindaco Bruno Valentini per avere sventolato in consiglio comunale la lettera anonima riguardante Cardin. “Un ex sindaco non può agire in questo modo”. Un vizio quello delle denunce anonime che a Siena sembra essere ancora radicato. E’ da ricordare, però, che Valentini quel documento anonimo l’ha fatto recapitare ai Carabinieri di Siena.
La Lega comunque deve fare i conti anche con la manifesta insoddisfazione di uno dei suoi consiglieri, Paolo Benini, riguardo alla formazione della giunta per la quale “non ci sarebbe stata la necessaria discontinuità”, rispetto al passato. Una posizione non gradita affatto dagli altri consiglieri leghisti come non è stato gradito il fatto che nella votazione per il presidente del consiglio comunale Benini abbia preso otto voti. “Non è certo colpa mia – aggiunge il consigliere -, se sono arrivate delle lettere anonime su Cardin: mi pare che ci sia una larga parte della cittadinanza che non è soddisfatta e che ci sia stata anche troppa precipitazione” . E che “ci sia poca solidità di tutto il movimento complessivo”. Il consigliere pur criticando le scelte sulla giunta ovviamente è e resta in maggioranza anche se, però, “non per alzare la mano“.