FIOM e NIdiL CGIL: “Stabili e precari lottano insieme per i loro diritti”
CHIUSI. Sciopero! Con questo grido, ieri alle ore 11.15, le maestranze della Metalzinco s.p.a. di Chiusi (gruppo Zincherie Del Carlo) sono uscite dai cancelli dello stabilimento per le prime 4 ore di sciopero previste nell’apertura dello stato di agitazione del 21 giugno scorso, dopo che nessun appello al dialogo e al confronto aveva avuto esito positivo.
“Sono ormai anni che nell’azienda è presente un alto numero di lavoratori somministrati, molti con rapporti di lavoro senza soluzione di continuità e addirittura impiegati in incarichi di responsabilità” – spiegano Gian Luca Scartoni e Thomas Borromeo in rappresentanza rispettivamente di FIOM CGIL (metalmeccanici) e NIdiL CGIL (atipici) – “e più volte si è tentato di concertare percorsi di stabilizzazione che però sono sempre stati rigettati. Dopo che alcuni somministrati si sono rivolti al sindacato si è anche riscontrato che a questi lavoratori non è stato riconosciuto il premio aziendale, che al contrario deve essere erogato al pari dei dipendenti diretti (per non creare un dumping contrattuale)”.
“Per quanto riguarda quest’ultimi” – proseguono i sindacalisti – “stava crescendo inoltre la volontà di confrontarsi con l’azienda sul premio che da anni è in proroga automatica, ma che sempre di più ha bisogno di correttivi migliorativi per redistribuire la produttività che le maestranze certamente esprimono in maniera crescente. Per entrambe le tipologie di lavoratori era poi necessario un confronto su temi legati alla sicurezza, avendo riscontrato situazioni che sicuramente potrebbero e dovrebbero essere migliorate”.
“Non avendo avuto risposta a richieste di incontro ufficiali e a contatti informali” – continuano Scartoni e Borromeo – “Giovedì 21 giugno, durante l’assemblea indetta congiuntamente dalle sigle FIOM e NIdiL, le maestranze tutte hanno deciso lo stato di agitazione ad oltranza con il blocco degli straordinari e delle flessibilità, oltre ad un primo pacchetto di 12 ore di sciopero”.
“Oggi la sfida non è tanto rinnovare il premio di risultato e portare a casa un nuovo contratto aziendale che dia risposte a tutti i lavoratori, somministrati e diretti” – concludono le organizzazioni sindacali – “ma ottenere il rispetto dei diritti, la stabilità lavorativa, la correttezza delle retribuzioni e soprattutto il miglioramento della sicurezza sul luogo di lavoro”.
Per FIOM e NIdiL l’ottima adesione allo sciopero, che ha visto un’ampia e compatta partecipazione di somministrati e stabili, è sicuramente soddisfacente, e ha dimostrato che i temi sollevati sono così sentiti da unificare nella lotta i lavoratori: “Ci sono le condizioni per portare l’azienda al confronto e raggiungere un accordo soddisfacente per le maestranze, unico atto che potrà porre fine allo stato di agitazione in corso, che al contrario permarrà con l’indizione di nuovi scioperi ed iniziative”.