ROMA – I Carabinieri del Noe (Nucleo operativo ecologico) hanno eseguito un'operazione in Abruzzo, Toscana, Campania e altre regioni del Nord Italia per un presunto traffico illecito di rifiuti pericolosi. Sono 23 gli arresti da eseguire, la maggior parte in Toscana, gli altri in Abruzzo. Le inchieste sono coordinate dalle procure di Grosseto e di Lanciano. Si chiama "Spiderman" l'operazione coordinata dalla Procura della Repubblica di Lanciano che ha consentito la disarticolazione di un'organizzazione, costituita in Abruzzo e con diramazioni in ambito nazionale, dedita al traffico illecito di rifiuti speciali anche pericolosi. Il traffico – scoperto dal Noe di Pescara e dai Carabinieri di Lanciano – avveniva con la complicità di impianti di gestione rifiuti, trasportatori, intermediari, imprenditori, laboratori di analisi e compiacenti discariche. Otto le ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip del Tribunale di Lanciano, due in carcere e sei ai domiciliari. Complessivamente sono 23 le persone deferite all'autorità giudiziaria a vario titolo per associazione per delinquere, attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti, falso in attestazioni analitiche e certificazioni ambientali, falso in atto pubblico commesso da pubblico ufficiale e frode processuale. Fulcro delle attività illecite era un impianto di stoccaggio e selezione rifiuti operante nella zona industriale di Lanciano, regolarmente autorizzato alla gestione rifiuti. I rifiuti speciali e pericolosi prodotti dalla bonifica del sito contaminato di Bagnoli, nel Napoletano, sono stati smaltiti illecitamente in Toscana provocando anche un esplosione, il 26 giugno 2008, in un capannone di Scarlino (Grosseto) con la morte di un lavoratore e il ferimento grave di un altro. E' quanto emerge da un' operazione, coordinata dalla procura della Repubblica di Grosseto e condotta dal carabinieri del Noe che ha sgominato un'organizzazione costituita in Toscana con diramazioni in Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, Marche, Campania, Lazio, Abruzzo e Sardegna. Il traffico di rifiuti accertato è stato stimato in circa un milione di tonnellate, con un lucro di svariati milioni di euro e un consistente danno all'erario per l'evasione dell' ecotassa, oltre a gravi danni provocati all'ambiente. Le persone denunciate sono 61. Per 15 sono scattati gli arresti, sei in carcere e nove ai domiciliari. Si tratta di legali rappresentanti, presidenti di Cda, direttori generali, responsabili tecnici, soci, responsabili di laboratorio, chimici e dipendenti delle società coinvolte. L'operazione è stata denominata 'Golden rubbish', spazzatura d'oro.