Comunicazione, approvvigionamento idrico, accesso ad alcuni servizi sanitari e trasporti, mancanza di una dirigenza stabile le principali criticità emerse
SAN GIMIGNANO. Abbattere l’isolamento della Casa di Reclusione di Ranza garantendo ai detenuti e al personale di sicurezza i servizi essenziali pur nel rispetto delle normative in materia di sicurezza. E’ questo l’obiettivo del Comune di San Gimignano secondo quanto emerso dal consiglio comunale aperto che si è tenuto martedì 5 giugno in carcere e al quale hanno partecipato anche i rappresentanti del mondo del volontariato, l’Assessore Regionale alla Salute Stefania Saccardi ed il Provveditore Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria Antonio Fullone.
Gli amministratori hanno preso atto del percorso virtuoso intrapreso negli ultimi anni in merito al calo del numero dei detenuti e alla collaborazione con enti e associazioni nelle azioni trattamentali dei detenuti. La seduta si è poi concentrata su quelle che sono le maggiori criticità legate a comunicazione, approvvigionamento idrico, accesso ad alcuni servizi sanitari e trasporti da e per la Casa di Reclusione. Senza dimenticare l’annoso problema della mancanza di una dirigenza stabile. Per quanto riguarda la carenza idrica l’amministrazione penitenziaria ha calendarizzato l’impegno per l’intervento su un secondo pozzo.
Proficua poi la collaborazione con la Regione Toscana e con gli enti locali che porterà il 12 giugno all’inaugurazione del marciapiede che collega l’ingresso del carcere al parcheggio. L’amministrazione comunale di San Gimignano è già al lavoro, inoltre, per implementare il servizio di trasporto da e per la Casa di reclusione. Sul tema del difficile accesso ad alcuni servizi sanitari la Regione Toscana si è impegnata a monitorare la questione delle visite specialistiche favorendo l’uso del centro clinico del carcere di Pisa per velocizzare l’accesso dei degenti. Non solo, al vaglio dell’amministrazione comunale la previsione urbanistica che possa permettere la realizzazione di alloggi destinati alla Polizia Penitenziaria e, in collaborazione con la Regione, un progetto per portare la banda larga fino a Ranza.
«Dobbiamo abbattere le barriere ideologiche per poter inquadrare Ranza come una frazione da 400 abitanti del comune di San Gimignano – ha sottolineato il sindaco Giacomo Bassi -. Tra istituzioni, ognuna per propria competenza, abbiamo il dovere di garantire sicurezza ma al tempo stesso dignità nel percorso di riabilitazione dei detenuti». «Il Comune, per quanto non abbia competenza diretta in materia, si è fatto portavoce di una necessità, quella di non lasciare il carcere “lontano dagli occhi e dal cuore” ma di far sentire tutti parte di una comunità; i problemi non si risolvono se non sentendoci tutti responsabili, ognuno per la propria parte – ha evidenziato l’assessore alle politiche sociali Ilaria Garosi -. A ciascuno di noi spetta il compito di rompere l’isolamento. L’isolamento fisico dato dall’assenza dei trasporti, quello frutto dei collegamenti telefonici ed internet che vanno e vengono, quello dato dal senso di abbandono che talvolta vive chi ci lavora, quello accresciuto dalla mancanza di una dirigenza stabile».