Banca Mps, sport, università e, addirittura Palio: il leader della Lega tocca tutti i temi cari ai senesi
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di Augusto Mattioli
SIENA. Ci è andato pesante Matteo Salvini, segretario della Lega (ex nord e ora italiana ) nel comizio tenuto nella tarda serata di lunedì in piazza Indipendenza di fronte ad un foltissimo gruppo di supporters venuti anche da fuori Siena. Salvini doveva arrivare verso le 21 ma ha ritardato molto. E quando si è presentato ha evitato con uno scatto da giocatore di rugby i giornalisti e teleoperatori anche di testate nazionali che lo stavano aspettando, fiondandosi in piazza Indipendenza.
Ovviamente una parte del suo intervento l’ha dedicata ai temi nazionali ma parlando di Siena con accanto Luigi de Mossi, candidato sindaco sostenuto dal centrodestra compatto nonostante la situazione politica nazionale, si è lasciato andare a considerazioni durissime spaziando da Mps, fino al Siena Calcio, alla Mens Sana le cui crisi sono la conseguenza delle politiche da panem et circenses volute dalla banca guidata da Giuseppe Mussari .
”Sono in una città in punta dei piedi, il simbolo del massacro della sinistra, del Partito Democratico. Il 10 giugno cancellate il Pd dalla piazza di Siena. Liberate Siena dalla catastrofe dei compagni, della sinistra. C’era una banca che è sopravvissuta a pestilenze, carestie, epidemie, guerre mondiali, ma non è sopravvissuta al Pd. C’era una squadra di calcio, c’era una squadra di basket, una università, una storia, una tradizione, un orgoglio”. Stranamente Salvini ha citato anche l’Università nelle situazioni di difficoltà attuali della città. Qualcuno dovrebbe informarlo che l’ateneo dal punto i vista finanziario va bene, se si deve credere a quello che dice il rettore Frati. “Sull’onesta non transigo e a Siena c’è chi ha rubato miliardi ai senesi; c’è gente che è stata in Comune, in Regione, in Parlamento e ha derubato i senesi. Siena non può essere una città ricordata per i presunti suicidi di gente che si lanciava dalla finestra e rimaneva per ore e ore in un vicolo con gente che passeggiava di qua e di là”. Trasparente riferimento all’ex capo della comunicazione di Montepaschi, David Rossi, precipitato dalla finestra del suo ufficio nel marzo del 2013 .
Salvini ha solleticato anche la contradaiolità dei senesi parlando nel suo comizio del Palio per portare acqua al mulino della Lega. “Siena è una delle città più belle del mondo: un sindaco sostenuto dalla Lega farà di tutto perché non gli vengano rubate delle tradizioni che sono invidiate in tutto il mondo per normative o regolamenti. In particolare Siena è il Palio e giù le mani dal Palio. Viva il Palio di Siena, viva le Contrade, viva l’identità, viva le diversità, viva le tradizioni”. Affermazioni che in una campagna elettorale a Siena non si erano mai sentite. Forse non è stato ben consigliato dai dirigenti locali del suo partito, guidato da un commissario che risiede all’Elba. E che, per il tono, potrebbero avere imbarazzato lo stesso De Mossi. Anche se del Palio i vari candidati in questa campagna elettorale ne hanno parlato diffusamente, certo non con i toni salviniani ma per discutere dei problemi relativi alla festa.