Mazzini: "La nostra è un’operazione di informazione, non una guerra di campanile"
RAPOLANO TERME. Un nuovo patto per il territorio, perché il futuro passa da una leale e sostenibile cooperazione, non dalle aggressioni e dalle ingerenze. Perché, per rinnovare e migliorare una comunità, non c’è bisogno di una scellerata operazione di fusione scritta e presentata in Regione Toscana senza essere stata prima discussa, concertata e concordata con la popolazione. Questa la posizione del Comitato No alla fusione di Asciano e Rapolano Terme che, a pochi giorni della sua costituzione, ha già raccolto centinaia di adesioni, tra cui molti giovani e numerosi cittadini provenienti dalla società civile, in maniera libera e autonoma rispetto a vincoli o appartenenze politiche.
«La nostra non è una lotta di campanile – spiega Doriano Mazzini, presidente del Comitato No alla fusione di Asciano e Rapolano Terme -. Il futuro di una comunità passa da nuovi servizi per i cittadini, valorizzazione dei centri storici, sviluppo delle potenzialità del territorio. Tutti aspetti che non sono minimamente menzionati nella proposta di legge di fusione che i cittadini saranno chiamati a votare tramite il referendum. Del resto, il documento in questione si compone di 3 pagine scarne di contenuti. Si può dire che, fino ad oggi, la popolazione è stata tenuta all’oscuro della proposta di legge».
L’obiettivo, spiega il Comitato per il No alla Fusione, è quello di effettuare un lavoro di corretta e puntuale informazione nei confronti della cittadinanza. Accentramento e riduzione dei servizi, l’appropriazione indebita del nome del nuovo comune unico (Crete Senesi) con potenziali danni d’immagine ai territori, paventare irresponsabilmente contributi improbabili e illusori, senza avere un effettivo progetto di sostenibilità per un territorio così ampio ed esteso che rende ancor più marginali e periferiche le attuali frazioni. Questi i principali rischi dell’operazione di fusione e di cui nessuno si è preso la responsabilità di informare i cittadini.
«Decisioni così importanti, e per di più definitive e irreversibili, non possono essere prese a scatola chiusa – spiega ancora Doriano Mazzini -. Non possono soprattutto essere il risultato di una mera un’operazione di potere e di ingerenza, portata avanti da una ristretto gruppo di politici, da un “cerchio magico” che punta sul populismo per creare consensi finalizzati esclusivamente a fini propagandistici». «Il nostro obiettivo – conclude Mazzini – è quello di rendere consapevole la popolazione del territorio, informandola adeguatamente sulla decisione che dovrà prendere al referendum. In totale libertà e trasparenza: chiunque può contattarci all’indirizzo email comitatonoallafusione@gmail.