Prodotti dalla Tioxide, possono rappresentare un pericolo per il fiume Bruna e altri corsi d'acqua
GROSSETO. Sorprendono le richieste di nuovi accertamenti sulla natura chimica dei gessi rossi, specie se queste richieste provengono da candidati e amministratori del PD, che sembrano smemorati e che, evidentemente, non credono a quanto hanno scritto autorevoli esponenti nazionali del PD nella Relazione della Commissione Parlamentare d’inchiesta sui reati connessi al ciclo dei rifiuti: che i gessi rossi sono rifiuti speciali non idonei al ripristino ambientale di ex cave.
Infatti, il presidente di tale Commissione è stata Chiara Braga, responsabile Ambiente del PD nella Segreteria nazionale di Renzi. Mentre la relatrice in tale Commissione sulle vicende toscane è stata la senatrice Puppato, altra autorevole esponente nazionale del PD e membro nella Commissione Ambiente.
Inoltre Marras, in qualità di sindaco di Roccastrada e poi presidente della Provincia di Grosseto, conosce perfettamente la caratterizzazione chimica dei gessi rossi, perché tali rifiuti sono stati oggetto di una Valutazione di Impatto Ambientale, svoltasi presso il Comune di Roccastrada, quando quei gessi furono autorizzati ad essere collocati nella cava di gesso di Roccastrada, ma con puntuali prescrizioni.
Infatti, nelle conclusioni del verbale della riunione della Commissione Tecnica nel Comune di Roccastrada, sottoscritto anche dalla Tioxide Europa e avente come oggetto: “Recupero ambientale e morfologico con utilizzo dei gessi rossi prodotti da Tioxide Europe Srl della cava di Molino Nuovo” è scritto che: “Secondo i risultati di laboratorio riportati nel punto precedente, il gesso rosso Tioxide…rappresenta, se sottoposto a fenomeni di eluizione, un pericolo potenziale di contaminazione dei corpi idrici superficiali e delle acque sotterranee utilizzate a scopo potabile per i parametri solfati, manganese e cloruri”.
Inoltre, il Dipartimento di Scienze Ambientali dell’Università di Siena, che ha partecipato alle valutazioni in Comune di Roccastrada, certificò a tutti i soggetti, Tioxide compresa, che non contestò, quanto segue: ”Gessi rossi: composizione e caratteristiche dell’eluato in acido acetico. Vanadio: concentrazione tal quale mg/kg 512; A titolo di confronto i limiti di legge per la bonifica dei siti contaminati attualmente in vigore (D.M. 471/99): Valori di concentrazione limite accettabili nel suolo e sottosuolo riferiti alla specifica destinazione d’uso dei siti da bonificare: Vanadio mg/kg espressi come s.s. 90 per suoli ad uso verde pubblico, privato e residenziale, 250 per suoli ad uso commerciale e residenziale.”
Per queste risultanze il Parere finale della Commissione tecnica dell’Inchiesta pubblica istituita in seno alla procedura di VIA dal Comune di Roccastrada, fatto proprio dalla Giunta Marras, sollecitò in data 19 gennaio 2005 prescrizioni di monitoraggi a frequenza bimestrale di tutti i punti di presa delle acque di falda collocati a valle della cava utilizzata per il deposito dei gessi rossi.
Pertanto, non c’è nessuna necessità di spendere altri soldi pubblici per sapere quanto è già accertato e il dibattito pubblico organizzato dalla Amministrazione uscente a Gavorrano è già stata una spesa superflua. E se la Tioxide al tempo non accettò di collocare i suoi rifiuti nella cava di gesso di Roccastrada ciò può essere dipeso dalle prescrizioni sui monitoraggi in tutti i punti di presa delle falde idriche a valle di quella cava. Ma si ha consapevolezza di quanti danni si produrrebbero e di quanti punti di presa delle acque di falda ci sono nelle azienda agricole a valle della Bartolina nella pianura che dalla Castellaccia e da Braccagni arriva a Castiglione e Grosseto?
Non è un caso che tutte la Associazioni provinciali di categoria delle imprese agricole si siano schierate contro tali progetti molto allarmate da tanto avventurismo e leggerezza.
Roberto Barocci, Forum Ambientalista Grosseto