“Con la riforma del Ministro Gelmini – afferma Benedetta Granai, responsabile provinciale formazione del Partito democratico senese – il governo ha intrapreso una strada di destrutturazione sistematica dell’istruzione del nostro Paese. Modifiche motivate solo dalla necessità del contenimento dei costi e non sulla base di approfondite riflessioni sul modello educativo e pedagogico del sistema scolastico”. Le conseguenze dei tagli del governo nelle scuole senesi
“In provincia di Siena – prosegue Granai – è cresciuta la domanda di tempi scolastici prolungati, come dimostra la richiesta prevalente dei genitori di iscrivere i figli alla scuola primaria optando per le 30 o le 40 ore ed è aumentato il numero degli iscritti, confermando la tendenza alla crescita costante già rilevata nell’ultimo quinquennio. A fronte di questo, il governo ha tagliato pesantemente il personale sia nelle scuole primarie che secondarie, diminuendo le ore di tempo pieno e abbandonando a se stessi i tanti alunni, come quelli stranieri o diversamente abili, che hanno maggiori bisogni educativi. Solo nella nostra provincia è pari a circa 160 unità la riduzione tra docenti e personale amministrativo tecnico ausiliario. Tagli che hanno comportato una riduzione dell’estensione e della qualità del servizio, classi sovraffollate, mancanza di sicurezza negli edifici, riduzione dell’offerta didattica e formativa, riduzione del tempo scuola e dell’offerta didattica”.
La mobilitazione del Pd senese in difesa della scuola pubblica
“Per contrastare l’attacco alla scuola pubblica – conclude Granai – lanceremo nelle prossime settimane una campagna di mobilitazione per discutere con i cittadini, gli insegnanti, gli studenti e i genitori del futuro del sistema scolastico. Organizzeremo una serie di incontri sui territori della nostra provincia, aperti a tutti coloro che considerano la scuola pubblica di qualità uno strumento di mobilità sociale, di accrescimento culturale e civile, oltre che un investimento sulla risorsa più importante del Paese: le giovani generazioni. Come Pd continueremo a batterci per una scuola forte e competitiva, puntando sull'innovazione, sui programmi per l’apprendimento di lingue straniere, sulle nuove tecnologie, su un piano straordinario di edilizia scolastica, cercando di dare un aiuto concreto alle famiglie per l’acquisto dei libri di testo e per assicurare un tempo scuola adeguato alle esigenze dei genitori. Il contrario di chi, come il governo, considera l’istruzione un bene di consumo e non un diritto fondamentale”.