"Dal Comuno nessuna soluzione concreta", dichiara la candidata consigliera
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SIENA. Siamo ormai prossimi alla chiusura delle scuole e come ogni anno, i genitori che hanno la fortuna di avere un lavoro, si trovano nel girone dantesco per la gestione dei figli nei tre lunghi mesi estivi. Fino alla scuola materna possiamo godere di un po’ più di margine (almeno fino a luglio), ma dopo la fine della prima elementare iniziano le vere difficoltà. Ecco allora che si cominciano a sentire le più disparate soluzioni talvolta anche “disperate”: per chi ha la fortuna di avere nonni disponibili questi diventano dipendenti a tempo pieno (come se già non lo fossero durante l’anno), per chi non ha questa possibilità si apre un mondo ignoto cercando amici con cui ci possiamo scambiare il favore di guardare i rispettivi bambini, babysitter fidate, alcuni genitori prendono l’aspettativa rinunciando allo stipendio o addirittura programmano le ferie separati in modo da poter coprire un periodo più lungo, infine esistono i “campi solari” molto costosi, tranne alcune belle e rare eccezioni (come quello organizzato dalla Mensa Sana). Il Comune dal canto suo propone un “bando” dove offre (per un massimo di sole due settimane a fronte di almeno dodici ) attività estive a prezzi calmierati, ma leggendo i requisiti, vediamo che vengono esclusi i figli di coloro che superano i 20.000 euro di reddito ISEE. Non è dato sapere per quale motivo viene posto il limite massimo delle due settimane (come se per le altre il problema non esistesse) e poi è assurdo precludere il bando a coloro che superano la soglia di reddito, visto che la maggior parte dei genitori che lavorano a tempo pieno sono proprio quelli che avrebbero maggiore necessità di tale servizio.
Sono convinta che sono possibili altre soluzioni mantenendo aperte anche solo alcune delle strutture comunali ed impiegando personale attingendo a chi è nelle graduatorie in attesa di essere chiamato. Sarebbe un introito per il Comune, un’opportunità di lavoro per molti e garantirebbe maggiore tranquillità per i genitori .
Il bando proposto dalla Giunta Valentini è solo uno “specchietto per le allodole” che alla fine non serve a nessuno.
Elena Mori – candidata al Consiglio comunale con Fratelli d’Italia