SIENA. Leggere le critiche allo “sventurato” leaflet “cosa fare in tre ore a Siena” è sempre molto istruttivo, e ogni volta mi chiedo se chi lo critica lo ha anche letto.
Chi lo critica sembra individuare in questo pieghevole una scelta precisa dell’attuale amministrazione, quella di incoraggiare un turismo mordi e fuggi, e non si ferma neppure un istante a riflettere sul fatto che si tratta invece di un vero e proprio investimento fatto sul turista di passaggio, e che queste tanto vituperato foglietto dedica ampio spazio – oltre a ciò che in 3 ore si può, più che vedere, sfiorare – a ciò che il turista ‘ mordi e fuggi si perderà, limitando la sua visita a 3 sole ore.
Questi avrà sicuramente i suoi motivi per stare a Siena solo poche ore, ma d’altronde è comunque motivato perché ci ha scelto tra le sue mete, ma probabilmente non ha neppure idea di quanto potrebbe invece vedere e conoscere della nostra città.
E così, come quando si pianta un seme per avere i frutti nel tempo, gli viene lasciato un messaggio importante: “poche ore non bastano per vivere un’esperienza di viaggio gratificante, questo è un elenco di tutto quello che ti perderai, dalle bellezze artistiche ad una sosta per un ottimo pasto o per degli acquisti, e per questo ti aspettiamo nuovamente a Siena”.
Una vera e propria messa in mora per il nostro turista!
Fatta da una amministrazione che è consapevole che ormai il turismo cosiddetto 2.0 è ormai orientato verso la scelta di periodi di soggiorno sempre più brevi, decisi all’ultimo momento, più volte cancellati e riprogrammati, come sanno bene gli operatori del settore.
Investire anche sul turista che passa sia pur poche ore a Siena, significa farlo tornare a casa con il rimpianto di non avere vissuto Siena, ma con il ricordo di una esperienza comunque gratificante, e con la certezza che questo turista tornerà sicuramente.