I Carabinieri hanno arrestato i genitori della sposa
SIENA. Una ragazza di 20 anni tre anni fa ha sposato un uomo di 48 anni, ma la cosa non è piaciuta ai genitori di lei, che consideravano eccessiva la differenza di età tra i due. Così con il passare del tempo il loro stato d’animo si è trasformato in un odio sempre più feroce, concretizzatosi prima in minacce e danneggiamenti dell’auto dell’uomo e quindi con azioni più pericolose nei confronti del genero, abitante con la giovane moglie in località Marcialla nei pressi di Certaldo (Firenze), oggetto per due volte di veri e propri attentati, da parte di persone per il momento sconosciute, con acido solforico.
Suocera e suocero (che ha forti precedenti penali con condanne per omicidio) sono stati arrestati dai Carabinieri che hanno accertato “senza dubbio” le loro responsabilità, come hanno sottolineato questa mattina in conferenza stampa. La donna, 45 anni, si trova nel carcere di Sollicciano, l’uomo, 54 anni, a Torino. I due devono rispondere di lesioni aggravate, con deturpazione permanente del volto del genero, e stalking. Titolare dell’inchiesta è ora la magistratura del capoluogo piemontese trasferita da quella fiorentina,.
Il primo attentato è avvenuto lo scorso 23 febbraio a San Gimignano con il lancio all’interno dell’auto del pericoloso acido, che lo ha colpito di striscio. Il secondo il 19 aprile a Torino, dove la coppia si era trasferita. Questa volta l’uomo era stato colpito al volto con danni gravi e permanenti, che avrebbero potuto essere più gravim se non si fosse lavato rapidamente ad una fontanella vicina.
I due sposi attualmente si trovano in un’abitazione protetta in attesa di un trasferimento fuori della Toscana. Già in occasione del primo attentato la vittima si era rivolta ai Carabinieri di Poggibonsi, che avevano iniziato le indagini che li hanno indirizzati verso i suoceri. Il secondo grave episodio ha dato un’accelerazione alle indagini dei Carabinieri che si sono avvalsi anche di intercettazioni. “Prepara il vestito nero”, consigliava il padre alla figlia in una telefonata. “Questa persone – hanno sottolineato i Carabinieri – hanno un livello sociale estremamente basso. Questo non giustifica che si possa arrivare a compiere reati così gravi. In passato la famiglia si è macchiata di reati gravissimi come l’omicidio. Ciò che successo è davvero allarmante”.