Da Paolo Del Prato, candidato consigliere di Sena Civitas per Sportelli sindaco, riceviamo e pubblichiamo.
“Siena ha una lunga tradizione di accoglienza e di solidarietà. Lo dimostrano le numerose opere che generazioni di senesi ci hanno lasciato a testimonianza di una generosità di popolo che non trascurava nessuno, dal neonato abbandonato, all’anziano o al pellegrino.
In tutti questi secoli la città è riuscita a mantenere questa caratteristica, adattandosi nel tempo alle diverse necessità e urgenze. Una Amministrazione saggia e lungimirante deve riconoscere le sfide del nostro tempo e deve aiutare le forze vive del territorio a proseguire in questa costante azione di sostegno alle parti più deboli della società, limitandosi a gestire in prima persona solo le situazioni che le realtà di base (famiglie, associazioni) non riescono a risolvere in autonomia, secondo il principio di sussidiarietà.
A me pare che oggi a Siena ci siano principalmente due grandi priorità: il sostegno alle famiglie che vivono situazioni di fragilità e la sfida educativa dei ragazzi.
L’aumento della precarizzazione del lavoro, la difficoltà a trovare il primo impiego o a ritrovarlo quando si perde, la crescente presenza di anziani non autosufficienti da accudire, la riduzione del sostegno pubblico e sanitario a favore delle famiglie con membri affetti da patologie invalidanti, l’assenza di una vera politica a favore della natalità e della maternità, il costo degli immobili e degli affitti: queste sono le principali cause che mettono a dura prova le nostre famiglie, ne minano l’unità e la dignità, anche nella nostra città.
Creare opportunità di lavoro dignitoso per tutti è il presupposto senza il quale non vi sono politiche sociali che tengano: come dice il Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa “Il lavoro è essenziale in quanto rappresenta la condizione che rende possibile la fondazione di una famiglia, i cui mezzi di sussistenza si acquistano mediante il lavoro”. Il lavoro condiziona anche il processo di sviluppo delle persone, poiché una famiglia colpita dalla disoccupazione rischia di non realizzare pienamente le sue finalità” (n. 249). Su questo fronte Sena Civitas ha presentato proposte ben precise nel proprio programma elettorale alle quali rimandiamo.
Che fare invece quando uno dei membri della famiglia vive una situazione di fragilità? Quando si hanno dubbi nel mettere al mondo figli? Quando occorre prendersi cura di chi non riesce a farlo autonomamente? Ecco le 8 proposte concrete di Sena Civitas:
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Anziani in affido: promuovere contributi economici sostanziali a familiari “non occupati” per l’affido degli anziani (come avviene in regioni del nord Italia – fra l’altro con riduzione dei costi per il sistema sanitario);
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Asili Nido: riduzione del costo delle rette e realizzazione di una rete integrata pubblico-privato per aumentare l’offerta di asili nido secondo criteri di efficienza e di qualità
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Barriere Architettoniche: riduzione sostanziale del numero iniziando dalle aree di attracco turistico;
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Censimento case sfitte e accordo volontario con il Comune per affitti a canoni calmierati, con accesso preferenziale per famiglie che vogliano tornare a Siena dalla provincia
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Eliminazione dal nucleo familiare, ai fini del calcolo della TARI, degli anziani non autosufficienti, dei membri con invalidità permanente totale e dei minori di 12 anni residenti nell’abitazione
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Bonus TARI per nuovi nati
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Elaborazione di forme di collaborazione tra scuole, famiglie, associazioni di volontariato e case di riposo per progetti di compagnia rivolti alle persone anziane sole, non autosufficienti, alle famiglie con disabili, alle situazioni di maternità difficile
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Adesione alla Rete dei Comuni Amici della Famiglia che prevede, tra l’altro l’adozione del ‘Fattore Famiglia’ quale strumento per la revisione delle tariffe che prevedono un contributo al costo da parte delle famiglie; di favorire il sostentamento del reddito delle famiglie e sviluppare un circuito di economia civile con iniziative quali: il Sistema Family Pay e i Gruppi di Acquisto Familiari
8 proposte che hanno un filo conduttore che le accomuna: fin dove possibile, ognuno abbia la possibilità di prendersi cura dei propri cari e di far crescere la propria famiglia in libertà.
Sul fronte educativo, occorre un patto fra tutte le realtà che si occupano di animazione giovanile per promuovere stili di vita sani, basati sull’educazione alla socialità e al volontariato, al rispetto di sé come antidoti contro la cultura dello sballo e delle devianze, l’autoreclusione indotta dall’abuso dei social network e la violenza contro le fragilità. In questo ambito dovranno essere valorizzate esperienze finora trascurate dall’Amministrazione.
Restano infine sul tappeto i temi dell’accoglienza migratoria, per la quale le parole d’ordine devono essere: legalità e accertato stato di bisogno. Anche in questo campo si darà la giusta attenzione alle istanze rappresentate da chi vive e opera qui nel rispetto delle leggi e si trova in situazioni di oggettiva necessità.
Una Amministrazione seria dovrà essere garante di tutto questo, evitando di far gravare sulle valorose e meritevoli realtà del volontariato locale le proprie esigenze di bilancio (come accaduto ad esempio alla Casa di Accoglienza di Montalbuccio)”.