
SIENA. Inaugurata stamattina (19 dicembre) nella Biblioteca degli Intronati la mostra “Architetti a Siena. Testimonianze della Biblioteca comunale tra XV e XVII secolo.”
Per celebrare i 250 anni dall’apertura della biblioteca, a seguito della concessione alla città della propria libreria da parte dell’economista Sallustio Bandini, un’ équipe di studiosi e storici dell’arte ha infatti raccolto il materiale centenario che attesta studi e progetti architettonici che nel corso del tempo hanno elaborato e trasformato il tessuto urbano senese fino a renderlo come lo conosciamo oggi.
Taccuini ingialliti, disegni a china sbiadita, illustre testimonianza del lavoro di artisti come Giuliano da Sangallo e Baldassarre Petruzzi si intrecciano nell’esposizione con i supporti visivi, utili per una visione più dettagliata dei progetti.
La mostra, orgogliosamente presentata dalla presidente della biblioteca Bernardina Sani, è divisa in diverse sezioni, le principali delle quali sono pensate per dare prova del genio e dell’attenzione estetica degli artisti senesi. “Si noti come essenzialmente questi architetti siano innanzitutto degli ingegneri, dei matematici”, dice la Sani mentre mostra uno dei bozzetti del progetto, mai realizzato, dei portici su piazza del Campo.
E in effetti quello che colpisce di più tra le carte esposte è la precisione scientifica con la quale gli architetti, specie quelli di epoca illuminista, si dedicavano allo studio del tessuto urbano per realizzare progetti di armonizzazione della città con le esigenze dei suoi abitanti.
La mostra, infatti, attraversando vari momenti della storia senese, dal suo periodo cinquecentesco, a quello mediceo, fino a quello ordinato e razionale del ‘700, ha lo scopo, oltre che di recuperare alla memoria importanti testimonianze artistiche, di mostrare come Siena, considerata città medievale per eccellenza, sia in realtà il risultato di diverse riflessioni ed elaborazioni artistiche e momenti storici.
La presidente Sani passa infine a sottolineare l’importanza del lavoro certosino di coloro che hanno reso possibile l’esposizione di questi lavori: “Dagli storici dell’arte, come Gianni Mazzoni, Bruno Mussari e Giovanni Fara, ai responsabili della biblioteca Daniele Danesi, Milena Pagni e Annalisa Pezzo che hanno messo a disposizione questo spazio e curato l’edizione del catalogo, tutti sono stati fondamentali ed eccezionali nel modo in cui si sono dedicati a questi lavori.”
La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 12 aprile 2010. Ingresso gratuito.
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