L'hanno presentata Sabatini e Trapassi preoccupati per la situazione occupazionale
SIENA. Lo stabilimento Whirlpool è stato oggetto di una interrogazione presentata, durante la seduta consiliare di martedì scorso, 10 aprile, da Laura Sabatini e Alessandro Trapassi dell’omonimo gruppo consiliare. Entrando nel merito della questione, Sabatini ha evidenziato che “il 5 dicembre scorso fu celebrata a Siena, nello stabilimento Whirlpool l’inaugurazione di una nuova linea produttiva di alta qualità” durante la quale “furono fatte dichiarazioni di eccellenza e di ruolo strategico da parte dell’Amministratore delegato della Whirlpool di Siena” e in tale occasione il governatore della Toscana Enrico Rossi fece riferimento al salvataggio “di circa 400 posti di lavoro” anche grazie ai 5 milioni di euro stanziati dalla Regione Toscana.
La consigliera ha poi ricordato che “lo stabilimento opera al 50% del suo potenziale produttivo con contratti di solidarietà con scadenza a fine anno” i quali una volta scaduti – a fine 2018 – non saranno più prorogati. Inoltre, “la nuova linea d’élite (frigoriferi di alta gamma Iconic Fridge Kitchen Aid)” come riportato nelle dichiarazioni dei rappresentanti sindacali “sarebbe sì in grado di produrre fino a 15 mila pezzi, ma occuperebbe solo 6-7 persone e non risolverebbe il problema occupazionale”. Dunque, tenendo conto del piano produttivo stimato a 350 mila pezzi l’anno e che questi bassi volumi “non sarebbero sufficienti a mantenere l’attuale livello di occupazione senza il sostegno degli ammortizzatori sociali” aggiungendo, quindi, che “da quanto predetto, risulta che si genereranno 150-170 esuberi”.
Ha dunque chiesto al Sindaco di fare chiarezza riguardo “alle notizie sulla vertenza dello stabilimento”, “alle reali intenzioni della multinazionale”, “agli interventi fattivi a sostegno dell’occupazione” e alle modalità con cui “sono stati spesi i 5 milioni della Regione Toscana”. Infine, ha domandato al primo cittadino un commento sulle “prospettive per lo stabilimento di Siena, alla luce della decisione che la multinazionale Brasiliana Embraco ha maturato per la Whirlpool di Riva di Chieri (TO) che il 25 marzo 2018 lascerà definitivamente l’Italia per la Polonia, licenziando 497 persone su 500”.
“Ho già risposto a una interrogazione analoga pochi giorni fa e non posso che ripetere gli stessi concetti ” ha risposto il sindaco Bruno Valentini. “Gli ammortizzatori sociali in essere durano fino al 31 dicembre 2018 e ciò non è accettabile. Non appena insediato il nuovo Governo, dovremo premere sul ministro competente per trovare una soluzione soddisfacente”. Facendo riferimento agli ultimi incontri intercorsi, in particolare con riferimento all’incontro ufficiale tenutosi a Roma lo scorso 31 gennaio, il sindaco ha spiegato che “l’azienda ha dichiarato che l’andamento delle proprie performance commerciali non è al livello delle attese rispetto al piano industriale 2015-2018, con conseguenti ricadute su tutti gli stabilimenti della regione EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa). Whirpool ha confermato che l’impegno è volto allo studio di ipotesi che supportino una maggiore saturazione della capacità produttiva dello stabilimento senese, ma ad oggi non siamo per niente soddisfatti di ciò che è stato realizzato”. Il Sindaco ha ricordato che la produzione dello stabilimento senese incentrata principalmente sulla produzione di “congelatori orizzontali, ha sbocchi limitati sul mercato e quindi i risultati non sono in linea con le attese dell’azienda. Da anni abbiamo insistito con Whirpool affinché si utilizzasse la capacità dello stabilimento per la realizzazione di nuovi prodotti, basandosi anche sull’alta efficienza dimostrata finora dalle maestranze”. In quest’ottica “era stato presentato un nuovo frigorifero di alta gamma da realizzare a Siena che però, purtroppo, non ha avuto i risultati prospettati”. E’ perciò “necessario invertire la linea di tendenza facendo sì che l’azienda prefiguri nuovi programmi, nuovi investimenti e nuovi prodotti”. Tra i prossimi passi un nuovo incontro per esaminare le azioni da porre in essere dopo il 2018 “su convocazione del Ministero dello Sviluppo Economico, non appena si sarà insediato il nuovo Governo”. Il primo cittadino ha proseguito, riportando le parole della Segretaria nazionale Fiom, che ritiene essenziale avviare un confronto sul piano industriale e chiedere al governo ulteriori strumenti di sostegno e, per quanto riguarda l’Amministrazione Comunale, ha dichiarato di rendersi “disponibile, fin d’ora, non solo a fornire la più ampia collaborazione ma a farsi parte attiva nei confronti del nuovo Ministro non appena sarà nominato”. In conclusione, Bruno Valentini ha ribadito che “l’azienda continua a essere rassicurante, dicendo che sta cercando di inserire nuovi prodotti all’interno dello stabilimento ma ad oggi queste sono soltanto promesse. Atteggiamento, questo, che è ancor più insoddisfacente alla luce dello sforzo fatto dalla comunità senese, attraverso la Sansedoni Immobiliare (società partecipata da Fondazione MPS), che prima acquistò la fabbrica di viale Toselli riaffittandola a Whirlpool e poi accettò la rinegoziazione al ribasso dell’affitto, anche su mia personale sollecitazione. Da parte nostra saremo al fianco di lavoratori e sindacati nel reclamare questo ampliamento della produzione che è l’unica strada per difendere un polo importante per i lavoratori diretti e indiretti”. Le risorse della Regione, ha proseguito il Sindaco, sono servite “a finanziare due prodotti: in particolare il progetto Chest Freezer che ha ricevuto un finanziamento di 3,8 milioni” e il progetto Sim Pro , anche se questo stanziamento non è stato interamente erogato”. La Regione, inoltre, “ha manifestato la possibilità di cercare anche altri finanziamenti, ma quello che si lamenta”, ha precisato Bruno Valentini è che ” Whirpool non sta dimostrando la volontà di reagire efficacemente”.
Sabatini si è dichiarata non soddisfatta, in quanto “il Sindaco si è riservato di rispondere alle domande attingendo alle considerazioni già fatte in sede di interrogazione”; inoltre, ha lamentato che “i soldi della Regione non sono stati utilizzati per realizzare un piano organizzativo per la crescita”. La consigliera ha poi argomentato che “il rischio, che si presenta anche per lo stabilimento di viale Toselli, è quello di far chiudere una fabbrica, licenziando dei lavoratori che, tra le altre cose, si stanno già dividendo gli stipendi, peraltro ridotti”. A conclusione della replica, ha incalzato: “Mi chiedo a chi competa prendersi cura della lotta per l’occupazione, una lotta che in questi periodi nessuno porta avanti”.