Bergoglio rivoluzionario, Ratzinger in esilio e la Chiesa alla frutta
SIENA. Il clamoroso “Scoop” del Cittadino online sulla venuta a Siena del Papa Emerito Benedetto XVI ha fatto il giro delle Tv e dei siti internet (ieri sera ne parlava pure Radio Dimensione Suono).
Non posso certo contare su fonti vaticane altrettanto autorevoli come quelle vantate dal giornale di Siena, ma qualche entratura al di là del Tevere anch’io posso dire di averla. Un Monsignore di terza cerchia mi ha riferito che Papa Bergoglio ieri sprizzava gioia da tutti i pori non appena si è sintonizzato sul Cittadino online, sua seconda lettura preferita dopo Repubblica, naturalmente.
Il suo giubilo non era dovuto alla santa ricorrenza pasquale, della quale anzi non ne può più con tutto quel latino da leggere (si sa che non è particolarmente ferrato in quella lingua) e tutti quei canti polifonici della Cappella Sistina ormai decrepiti, che lui, Papa “rivoluzionario” come ama definirsi, ha in uggia.
No, lui non stava più nella pelle perché finalmente era riuscito a sbarazzarsi di Joseph Ratzinger, il “nonno” come lui lo chiama, che perdinci ha avuto l’ardire di piazzarsi all’interno del Vaticano nonostante le dimissioni, continuando ad essere il punto di riferimento di quella Chiesa che ancora osa opporsi al suo adattamento al mondo, preferendo imperterrita seguire ciò che ha predicato Gesù Cristo così come messo nero su bianco nei Vangeli.
Finalmente Bergoglio è riuscito a togliersi dai piedi quello che alcuni orfani dei secoli bui della Chiesa definiscono come l’antico Katéchon, la forza che, secondo un certo apostolo Paolo, tratterrebbe il mistero dell’iniquità dal realizzare i suoi piani. Sarà, ma ora finalmente Francesco potrà rifare la Chiesa come Dio comanda, decretando per la goduria del mondo che non esistono più né peccato né inferno e che gli atti omosessuali sono espressione d’amore puro, come predica la folta rappresentanza di chierici gay di cui si è contornato.
Potrà indire un Concilio Ecumenico che stabilirà che non c’è un Dio Cattolico e quindi tutte le religioni sono vere e buone. Vi sarà un’unica Messa valida sia per i cattolici che per i protestanti, che farà a meno delle parole di Gesù nell’ultima Cena: “Questo è il mio corpo…Questo è il mio sangue “. D’altronde chi può essere sicuro che il Figlio di Dio abbia pronunciato quelle esatte parole, visto che “all’epoca non esistevano registratori”?
I cattolici potranno liberamente divorziare, l’aborto non sarà più un crimine e ciascuno sarà libero di farsi la famiglia che vuole. Le norme morali oggettive verrannono abolite e ciascuno potrà fare tutto ciò che la sua coscienza “elastica” riterrà giusto.
D’altronde non si può continuare per oltre duemila anni a remare contro il mondo, misericordia ci vuole, misericordia sia ora e sempre.
Basta poi con la storia della grande civiltà giudeo-cristiana, perché tutte le culture contengono il bene ed un cristiano deve gioire se arrivano nella sua terra centinaia di migliaia di islamici “democratici”, perché così si affermerà il multiculturalismo. Se poi ciò provochera la scomparsa della Fede cattolica pazienza, perché l’unico vero comandamento da osservare sarà quella di accogliere tutti i migranti che desiderano arrivare da noi, naturalmente sistemandoli al di fuori del Vaticano.
Verranno proclamati nuovi santi Eugenio Scalfari, Giorgio Napolitano ed Emma Bonino, benefattori dell’umanità ed eroici nella fede, i quali già occupano un posto di prestigio nel Pantheon privato di Bergoglio.
Alla fine dopo duemila anni si instaurerà un’era di pace e di fratellanza universale, sotto l’egida di un religione planetaria che conterrà principi di ogni fede, per cui la Verità verrà abolita e ciascuno potrà credere nel suo vitello d’oro.
Il vecchio Benedetto XVI ha capito di aver perso la sua battaglia, e per la seconda volta deve arrendersi alle forze del progresso, che già lo avevano costretto alle dimissioni da papa. Sua ultima residenza terrena sarà la terra di Siena, che ha visto come aralda della Fede Caterina, colei che ebbe il coraggio di fustigare il papato.
Sul più bello una tremenda oscurità mi avvolge e sento intorno a me pianti e stridori di denti di un’umanità perduta. Improvvisamente mi sveglio e mi rendo allora conto che il tremendo incubo vissuto era solo una fantasticheria effetto dello “scoop” del 1° aprile di quei mattacchioni del Cittadino online.
Una raccomandazione: mi raccomando, il prossimo anno cambiate argomento.
Marco Sbarra