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SIENA. Ecco i primi comunicati stampa sulla riunione del Consiglio comunale odierno. In aggiornamento
APPROVATA DAL CONSIGLIO LA FUSIONE, PER INCORPORAZIONE, DELLA SOCIETA’ VAL D’ORCIA IN TERRE DI SIENA LAB
Durante la seduta odierna, l’assemblea consiliare ha approvato il progetto di fusione, per incorporazione, tra le società Terre di Siena Lab srl e Val d’Orcia srl.
Si tratta, come ha spiegato il sindaco Bruno Valentini “di due organismi partecipati a capitale interamente pubblico, che svolgendo attività analoghe di carattere strumentale che giustificano un percorso coerente di fusione, in accordo con il “Piano di Razionalizzazione delle Società Partecipate”, come previsto dal decreto legislativo 175 del 2016. L’operazione di fusione è effettuata nell’ambito di un programma di riorganizzazione della gestione di attività di interesse pubblico e sociale e di riduzione dei costi, finalizzata a favorire le potenzialità di crescita ed efficienza nella gestione delle attività sociali in materia di sviluppo del territorio sfruttando al meglio tutte le possibili sinergie garantite da questa fusione”.
Al completamento dell’operazione di incorporazione si otterrà la costituzione di un soggetto giuridico: Terre di Siena Lab, che opererà nelle diverse aree di attività nell’ambito dello sviluppo del territorio della provincia di Siena e, in via prioritaria, come ambito ottimale di sportello europeo e di intercettazione e reperimento di risorse tecnico-finanziarie per lo sviluppo e la promozione del territorio e degli enti locali interessati, sotto il coordinamento della provincia, in qualità di titolare della funzione di area vasta.
“L’obiettivo della fusione – ha sottolineato il primo cittadino – non è unicamente quello di adempiere ai parametri della normativa ma, piuttosto, quello di contribuire alla creazione di uno strumento tecnico in grado di portare valore aggiunto al territorio, con conseguenti vantaggi di economicità. Le società partecipate troveranno una ragione di esistere nei prossimi anni se saranno garantiti servizi al territorio ad alto valore aggiunto, in modo qualitativamente migliore, più economico o più strategico; una sostenibilità economica che progressivamente gravi in misura minore sui conti pubblici; e con fornitura di strumenti a servizio di un progetto complessivo di governo del territorio”.
“Si tratta di un ambizioso progetto di rilancio del territorio, in grado di generare ricadute positive in termini di sviluppo nell’area vasta, sperimentando interessanti sinergie, considerato che Terre di Siena Lab rappresenta un’eccellenza nel panorama regionale, capace di mettere a disposizione caratteristiche uniche, strumenti operativ,i e know how adeguati alle proprie potenzialità”.
“PACCHETTO SCUOLA”: IL SINDACO VALENTINI RISPONDE A MICHELE PINASSI
Richiamando i contributi regionali per garantire il diritto allo studio degli studenti a basso reddito, il cosiddetto “pacchetto scuola” finalizzato a sostenere le spese per libri di testo, materiale didattico e servizi scolastici, Michele Pinassi (Siena 5 Stelle) ha presentato, nella seduta consiliare odierna, un’interrogazione per conoscere “lo stato di attuazione dei relativi versamenti effettuati dagli uffici comunali per gli anni 2016/17 e 2017/18”.
Il consigliere, sottolineando “la valenza sociale di questo strumento economico, ha affermato di aver ricevuto lamentele da parte di alcune delle famiglie beneficiarie del contributo per l’anno 2017/18”.
Il sindaco Bruno Valentini, ricordando che “il “pacchetto scuola”, finanziato dalla Regione Toscana nell’ambito del Diritto allo Studio, consiste in una serie di misure economiche destinate a sostenere le spese necessarie per la frequenza scolastica, quali libri di testo, materiale didattico e servizi scolastici a beneficio degli studenti con famiglie con reddito ISEE inferiore a 15mila euro, ha specificato che i contributi forfettari variano da 280 a 105 euro a studente. Dal punto di vista amministrativo, le domande devono essere presentate nei mesi di giugno e luglio, subito dopo la fine della scuola, con scadenze determinate dai Comuni tramite i propri bandi, in relazione ai quali viene formata una graduatoria”.
Il Comune di Siena ha provveduto con l’atto dirigenziale del 27 settembre all’assegnazione dei contributi. Successivamente è stato verificato se, tra i nuclei familiari richiedenti, fossero presenti casi di morosità per servizi scolastici. In tal caso, il contributo non viene erogato oppure avviene il recupero delle somme dovute.
Il sindaco è poi entrato nel merito della procedura, sostenendo “che sono stati inseriti sul sistema elettronico PasKey i codici IBAN per i circa 100 nuclei familiari che hanno optato per il bonifico bancario. Tale operazione di inserimento dei conti correnti bancari ha richiesto l’indicazione del nome, del cognome, del codice fiscale e dell’IBAN di ciascun beneficiario e gli uffici comunali preposti hanno verificato che alcuni codici non erano leggibili e altri errati: a seguito di tale riscontro sono stati contattati i richiedenti per l’invio di coordinate corrette. L’Ufficio Istruzione ha quindi predisposto tutti gli atti di competenza, comprese le note di spesa per i pagamenti in contanti. Da inizio novembre l’ufficio ha preso atto della variazione del programma per i flussi di pagamento PasKey e perciò ha dovuto procedere a immettere nuovamente tutti i dati di riferimento”.
Dai primi di dicembre sono già state erogate le liquidazioni per gli utenti non morosi. Alla data del 6 dicembre scorso i pagamenti erano 123, mentre 42 utenti saranno pagati non appena avranno regolarizzato le proprie posizioni debitorie. Il primo cittadino ha concluso affermando “che tutti gli utenti beneficiari del pacchetto scuola potranno riscuotere la somma prevista successivamente all’emissione dei mandati da parte dell’Ufficio Ragioneria”.
“Fa sorridere – ha ribattutto Pinassi – che il contributo non viene dato alle famiglie che non hanno saldato la loro posizione debitoria. Sono totalmente insoddisfatto perché a rimetterci sono proprio i soggetti più deboli che dovrebbero ricevere l’aiuto economico con una tempistica più veloce e non aspettando 2/3 anni”.
PINASSI CHIEDE INFORMAZIONI SULLE SANZIONI E L’ALLONTANAMENTO DEI QUESTUANTI NEL TERRITORIO COMUNALE
Michele Pinassi (Siena 5 Stelle) ha trattato il tema delle procedure di allontanamento dei questuanti nel territorio comunale.
Richiamando i contenuti dell’articolo 35 del Regolamento di Polizia Municipale in merito all’accattonaggio, che prevede sanzioni amministrative per coloro che raccolgono elemosina con petulanza esponendo cartelli od ostentando menomazioni fisiche o con l’impiego di minori o animali, e sostenendo che “tale pratica è sempre più diffusa, in particolare nei pressi del policlinico Le Scotte e dei centri commerciali”, il consigliere ha chiesto “di conoscere il volume delle sanzioni emesse e di quelle effettivamente riscosse nel corso del 2017, oltre al numero delle richieste di allontanamento dei questuanti segnalate al Questore di Siena, di quelle esaudite e i termini delle recidive”.
L’assessore alla Polizia Municipale Stefano Maggi ha fornito i numeri delle sanzioni elevate per la violazione del Regolamento comunale da parte della Polizia Municipale, che sono state 45, delle quali ne sono state pagate 2, mentre le restanti 43 stanno seguendo i relativi iter procedurali.
“Le recidive hanno riguardato 17 soggetti, a carico dei quali risultano una o più sanzioni; le richieste di allontanamento inoltrate alla Questura di Siena sono state 20 e 8 le segnalazioni alla Prefettura per la revoca dei benefici dei richiedenti asilo”. L’assessore ha concluso affermando che “il fenomeno si presenta ovunque, e non solo a Siena. Per affrontarlo servono nuove norme che sappiano affrontare il problema “petulanza” e così risolvere il disagio che questi soggetti creano alle persone “.
Il consigliere Pinassi, ha concordato con l’assessore “la necessità di intervento da parte del legislatore, soprattutto a tutela delle fasce più deboli della popolazione come gli anziani”
L’ASSESSORE MAZZINI RISPONDE ALL’INTERROGAZIONE DI STADERINI SULL’ILLUMINAZIONE PUBBLICA
L’illuminazione pubblica è stata, oggi, oggetto dell’interrogazione presentata dal consigliere Pietro Staderini (Sena Civitas). Nello specifico è stata posta all’attenzione dell’Amministrazione la sostituzione di un lampione in via Avignone, nei pressi del Campo Scuola “Renzo Corsi “caduto – come ha spiegato il consigliere – perché logorato dalle intemperie e dalla scarsa manutenzione”
Trattandosi “dell’ultimo lampione nel tratto di strada che conduce all’impianto sportivo lascia parte della via e dell’ingresso al Campo Scuola al buio, fatto aggravato anche dalla folta vegetazione”. “Una situazione che l’amministrazione comunale ha già affrontato, proprio a seguito di questa interrogazione”.
Nella risposta l’assessore ai Lavori Pubblici, Paolo Mazzini, ha specificato che “i lavori di ripristino del lampione segnalato, già realizzati, così come per altri pali incidentati vengono, di norma, eseguiti una volta conclusa la pratica di ottenimento del risarcimento del danno da parte degli enti assicurativi, a meno che non si tratti di situazione di imminente pericolosità. A oggi risultano ripristinati tutti i pali incidentati di cui si è avuta segnalazione”. “E’ sempre possibile – ha proseguito – che i punti luce vengano riattivati con armature differenti, in modo da garantirne il funzionamento in attesa dell’arrivo dei materiali identici a quelli installati nella zona”.
Pietro Staderini, soddisfatto per la sostituzione eseguita, ha comunque rimarcato il fatto che “l’Amministrazione ha sempre bisogno di essere ’incalzata’, soprattutto dall’opposizione, per poter fare il proprio lavoro”. Ed ha suggerito come in casi similari “l’Ente debba intervenire prontamente per ripristinare lo status ante assumendosi tutta la responsabilità degli aspetti amministrativi da affrontare successivamente, dando però una pronta risposta ai problemi verificatisi; nella fattispecie l’attesa delle verifiche assicurative”.
LA MESSA IN SICUREZZA DI PIAN DELLE FORNACI NELL’INTERROGAZIONE DI GIORDANO
Giuseppe Giordano (Movimento Civico Senese) ha portato nell’assise le richieste, già formalmente avanzate al Comune e a Tiemme Siena Mobilità, con una lettera dello scorso ottobre, da un gruppo di residenti a Pian delle Fornaci.
Nel particolare “la messa in sicurezza della fermata dell’autobus in direzione Costalpino, particolarmente pericolosa per l’assenza sia di un marciapiede e sia di una pensilina, e la realizzazione di un camminamento pedonale almeno su un lato della carreggiata tra Costalpino e il distributore Beyfin”.
Il consigliere, ricordando che nel passato dicembre il presidente di Tiemme aveva risposto ai richiedenti, e per conoscenza agli assessori Mazzini e Maggi, precisando che gli interventi suggeriti erano a carico del Comune, ha chiesto ” se quanto richiesto è stato preso in considerazione così da essere realizzato e con quale tempistica”.
“La segnalazione – ha risposto l’assessore ai LL.PP Paolo Mazzini – è stata presa in carico dal compente ufficio e inserita tra le progettazioni sulle quali lavorare ex novo perché non era stato programmato. Preventivamente dovrà essere effettuato un rilievo della zona al fine di conoscere in quale quota parte vengono coinvolte le proprietà comunali e quelle private”. “Concordando – ha concluso – sull’importanza della segnalazione fatta dai cittadini della zona, si provvederà nel più breve tempo possibile alla redazione di uno studio di fattibilità tecnico-economica. Il competente ufficio, però, a causa della mole di lavoro non lo potrà terminare rima del prossimo mese di maggio”.
Giordano si è dichiarato parzialmente soddisfatto perché “pur accogliendo con favore temporalizzazione precisa sull’avvio dell’iter per la realizzazione dei lavori”, la sua insoddisfazione rimane per il fatto che “la Giunta poteva aver provveduto prima vista la priorità della richiesta avanzata dai cittadini”.
DA GIORDANO RICHIESTE ULTERIORI SPECIFICHE SULL’INCENDIO DELLO SCORSO AGOSTO SULLA TORRE DEL MANGIA
Sull’incendio divampato lo scorso 16 agosto sulla Torre del Mangia Giuseppe Giordano (Movimento Civico Senese) con una specifica interrogazione ha chiesto di conoscere una serie di informazioni. “Se le candele accese in prossimità dell’area dove sono scaturite le fiamme erano sorvegliate e a chi era affidata la responsabilità di quanto accaduto e della sicurezza del Palazzo comunale; se le pignattelle erano di tipo commerciale e se sono state usate secondo le istruzioni, oppure modificate nell’impiego; per quali ragioni in occasione degli ultimi restauri che hanno interessato la Torre non sono stati impiegati materiali ignifughi”. Infine “perché non è stata nominata una commissione di inchiesta interna e se, pur tardivamente, è intenzione dell’Amministrazione costituirla; e se sono disponibili gli esiti delle indagini svolte dalla Procura”.
“Le candele ornamentali – ha risposto l’assessore ai LL.PP. Paolo Mazzini – posizionate sul Palazzo Comunale e Torre del Mangia in occasione dei Palii vengono accese da parte di operatori del Comune e non è prevista la loro presenza per controllarne il funzionamento fino alla completa consunzione. Per quanto concerne la sicurezza anticendio, sia del Palazzo sia della Torre, questa è affidata alla struttura tecnica del Comune che opera attraverso società terze sui sistemi di allarme (dove presenti) e di lotta all’incendio installati secondo la normativa”.
Come ha informato l’assessore, le pignattelle vengono acquistate dal Servizio Economato che si rivolge a soggetti specializzati, mentre la metodologia ustaa per il loro utilizzo è consolidata da anni con l’impiego di personale dell’Ente.
“In fase di progettazione del piano di calpestio della rocca della Torre (1° e 2° livello) – ha proseguito – venne scelto di utilizzare ancora il legno, privilegiando una essenza in grado di resistere alle intemperie, e, dal confronto sempre collaborativo con il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, emerse una sostanziale inapplicabilità dei trattamenti ignifughi, o meglio: l’assoluta impossibilità di garantire, per essi, durata ed efficacia per il frequente e cospicuo numero di visitatori, e per la costante esposizione ad agenti atmosferici”. L’assessore ha concluso dichiarando che “non è stata attivata nessuna Commissione interna di inchiesta, inchiesta invece attivata dalla Procura, la quale ad ora non ha comunicato nulla al Comune”.
Giordano, nella sua replica, ha evidenziato il fatto che l’assessore “non ha fornito risposta sul responsabile dell’antincendio e della sicurezza del Palazzo Comunale, prendendo, inoltre, atto con rammarico della mancata attivazione di una commissione di inchiesta interna che, certo, non avrebbe inficiato o ostacolato le indagini della Procura”.
PINASSI E DE RISI HANNO CHIESTO INFORMAZIONI SU UN INCARICO LEGALE DATO ALL’ESTERNO DEL COMUNE
Durante l’odierna seduta consiliare Michele Pinassi (Siena 5 Stelle) ed Enzo De Risi (Cittadini di Siena), hanno ricordato al consesso che “dal 2014 il Comune ha istituito un proprio ufficio Avvocatura per riportare all’interno della macchina comunale attività e funzioni troppo spesso esternalizzate”. “Nonostante questo – ha evidenziato De Risi– è stato dato un incarico ad un professionista esterno: l’avvocato Fabio Pisillo, per seguire un procedimento penale del 2015”. “Quali sono state le motivazioni che hanno portato a questa decisione che appare incoerente e gravosa per le casse comunali? Quanti incarichi esterni sono stati conferiti, e a chi, dalla data di istituzione dell’ufficio Avvocatura”.
Il sindaco Bruno Valentini ha ricordato all’aula alcuni punti del Regolamento dell’Avvocatura comunale. Tra questi la possibilità di attribuire ad uno o più legali esterni la rappresentanza, il patrocinio e l’assistenza in giudizio dell’Ente; l’opportunità di un affidamento esterno richiesto dalla particolare importanza o complessità della controversia, o che necessiti di peculiare specializzazione. “L’incarico affidato per seguire una vicenda legata al Palio – ha evidenziato il sindaco – è stato proprio dettato dalla complessità del procedimento penale in questione e al fine di richiedere il risarcimento di tutti i danni subiti e subendi, patrimoniali e non patiti dall’Ente, in relazione ai reati specificamente indicati nell’atto deliberativo. Una tematica che il professionista aveva già affrontato in numerosi incarichi svolti, per il Comune, in anni precedenti”.
“Già dal periodo settembre-dicembre 2014, a seguito dell’iscrizione dei tre dipendenti del Servizio Avvocatura, all’Albo degli avvocati presso il Tribunale di Siena, questi hanno patrocinato direttamente 9 cause e nel 2015 veniva dato effettivo avvio alla gestione diretta del contenzioso comunale da parte del suddetto Servizio”.
Il primo cittadino ha, quindi, informato il consesso del numero delle cause seguite dal 2015 a oggi.
“Le cause gestite direttamente dal Servizio Avvocatura – ha proseguito Valentini – sono state 24 nel 2015, ancora 24 nel 2016 e 26 nel 2017, comprendendo sia quelle civili sia amministrative. Oltre al rilevante risparmio riscontrato, sono molto soddisfatto di rilevare che è molto elevato il numero delle cause vinte, superiore al 90%. Infatti il fondo rischi, a fronte di eventuali sconfitte legali, pari a 1,5 mil, è stato utilizzato una sola volta per una causa che risale agli anni Novanta. Inoltre l’Avvocatura è stata impegnata anche in attività di assistenza e consulenza per gli uffici interni, in particolare per la Direzione Territorio (lavori pubblici e urbanistica), allo scopo di supportare giuridicamente gli atti amministrativi in modo da prevenire il contenzioso. Pertanto rivolgo un sincero apprezzamento alle professionalità impiegate nell’Avvocatura comunale”.
De Risi si è dichiarato parzialmente soddisfatto perché “nonostante l’istituzione dell‘Ufficio Avvocatura alcune cause vengono, comunque, affidate a professionisti esterni”.
IL SINDACO INFORMA SULLE NOMINE DEI RAPPRESENTANTI DEL COMUNE IN SIENA JAZZ
Il sindaco Bruno Valentini ha informato l’assemblea in merito alle nomine dei rappresentanti del Comune nel Consiglio direttivo dell’associazione Siena Jazz: Fabio Bizzarri, Vincenzo Ialongo, Daniela Maccaferri, Giannetto Marchettini e Roberto Tofanini. L’incarico, a titolo gratuito, ha durata quadriennale.
NELL’INTERROGAZIONE DI BRUTTINI LE PREOCCUPAZIONI SUL FUTURO DEL CONSORZIO OPERATIVO MPS
Massimiliano Bruttini (PD) con l’interrogazione presentata ha palesato le sue preoccupazioni “per le voci che ipotizzano la possibile cessione a terzi del Consorzio operativo MPS. Un asset strategico della Banca, centro di sviluppo e gestione dei sistemi informatici e di telecomunicazione, nonché erogatore di servizi amministrativi di back office per le diverse società del gruppo. Una realtà occupazionale che impiega un numero rilevante di addetti nei cinque centri presenti a livello nazionale”. Il consigliere ha quindi chiesto al sindaco di informare il consesso sulla base delle notizie in suo possesso, chiedendo, anche, se le notizie uscite sulla stampa siano o meno attendibili e, in caso affermativo, poter conoscere le eventuali ricadute sulla città”.
Il sindaco Bruno Valentini ha risposto che “sulle ipotesi di vendita dei servizi di information technology, ci hanno informato esserci stati incontri tra le rappresentanze sindacali interne e i rappresentanti della Banca MPS e del Consorzio operativo “. Incontri in cui è stata “sottolineata l’importanza del servizio e il ruolo strategico delle attività”, “rimarcata la rilevanza delle risorse professionali per gli interessi generali dell’attività aziendale” e l’interesse “a valorizzare ogni aspetto produttivo o d’asset del gruppo Monte dei Paschi coinvolgendo il Consorzio operativo sia nella ricerca degli obiettivi funzionali alla realizzazione del piano di ristrutturazione approvato dalla BCE e dall’Assemblea degli azionisti, sia per il rafforzamento del ruolo del Consorzio”.
“Mi risulta che i sindacati abbiano esternato la propria preoccupazione, ricordando che l’amministratore delegato Morelli – ha proseguito il primo cittadino -, quando ha presentato sia il piano industriale sia il piano di ristrutturazione, ha espresso in modo esplicito l’impegno al mantenimento dei livelli occupazionali e professionali del gruppo MPS e che i sindacati non sarebbero assolutamente d’accordo nel disattendere questi impegni già assunti”.
Valentini ha spiegato che è stata avanzata l’ipotesi “di cercare partner industriali che possano acquisire partecipazioni del Consorzio operativo che di fatto fornisce servizi a una banca che sta passando da 31 mila a 23 mila dipendenti e da 3.000 a 1.500 filiali. I bisogni operativi a cui il Consorzio corrisponde sono ridotti, e quindi la banca, che ha, almeno formalmente, confermato di non avere intenzione di toccare gli organici, sta valutando la possibilità di cederne quote di minoranza per vedere se si trovano altri mercati di sbocco”.
Il sindaco ha concluso che “ad oggi la Banca ha smentito che ci siano opzioni di vendita, mentre ha confermato la volontà di cercare dei partner che possano entrare con quote di minoranza dentro il Consorzio operativo. Sicuramente dovremo essere molto vigili sull’evoluzione della vicenda e sul futuro dei lavoratori”.
Il consigliere Bruttini nella sua replica ha evidenziato “la necessità di mantenere un alto livello di attenzione su questo problema che interessa tutta la città”.
APPROVATA LA MOZIONE DI PINASSI E AURIGI PER IMPEDIRE LA CEMENTIFICAZIONE DEI TORRENTI CREVOLE E CREVOLICCHIO
E’ stata approvata la mozione presentata da Michele Pinassi e Mauro Aurigi (Siena 5 Stelle), con la quale è stato rimarcato come “dal 2015 il WWF, in coordinamento con altre associazioni, comitati e gruppi di cittadini, stia criticando fortemente l’approccio della Regione Toscana e i metodi dei Consorzi di Bonifica in materia di gestione fluviale”. Nell’evidenziare due progetti in provincia di Siena, nel Comune di Murlo, dove è prevista dal Consorzio di Bonifica Toscana Sud la realizzazione di 12 briglie sul torrente Crevole e di 7 sul torrente Crevolicchio, per una spesa di un milione e 250mila euro, Pinassi ha segnalato come anche l’Ordine Toscano dei Geologi, con una missiva dello scorso maggio “abbia espresso perplessità rilevanti in merito all’intervento, così come è pervenuto da parte del Prof. Tavarnelli (docente di geologia all’Ateneo senese). E come è emerso anche dalla petizione on line del comitato Amici del Crevole, dove si evidenzia che non è stato effettuato nessun studio preliminare sulle effettive e reali cause degli eventi alluvionali che hanno interessato gli abitanti di Miniere di Murlo e de La Befa”.
Per questi motivi il consigliere ha chiesto l’impegno della Giunta e del Sindaco ad adoperarsi nelle sedi più opportune come Regione Toscana, Provincia di Siena e Consorzio di Bonifica Toscana Sud, per sollecitare una nuova più opportuna e corretta valutazione, che ottemperi ai requisiti di legge del progetto.
APPROVATA ALL’UNANIMITÀ LA MOZIONE DI CAMPANINI E GIORDANO CON LA QUALE SI CHIEDEVA L’IMPEGNO DEL SINDACO PER CONTRASTARE IL TRATTATO CET
Approvata, all’unanimità, la mozione presentata da Ernesto Campanini (Sinistra per Siena, RC e SsM) e Giuseppe Giordano (Movimento Civico Senese) con la quale è stato chiesto l’impegno del sindaco “per contrastare in ogni sede e luogo istituzionale il trattato CETA (Comprehensive Economic and Trade Agreement), ovvero l’accordo economico e commerciale globale di libero scambio tra Canada e Unione Europea”.
Il CETA, nato per semplificare l’esportazione di beni e servizi, prevede, però, come ha evidenziato Campanini “che per la risoluzione delle controversie sugli investimenti le imprese citeranno in giudizio gli Stati e l’UE dinnanzi a un tribunale speciale extra-territoriale e non più alle istituzioni previste fino ad ora”. “Il Canada, inoltre, non ha ratificato diverse convenzioni dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, tra queste quella sull’età minima per lavorare e quella in materia di sicurezza e salute dei lavoratori. Non esclusi neppure i rischi per la salute dei consumatori visto che i prodotti canadesi non dovranno sottostare ai controlli dei paesi dove questi vengono importati”.
Al contempo, come hanno informato i firmatari della mozione, l’accordo colpisce il Made in Italy agro-alimentare perché all’Italia sono state riconosciute solo 41 indicazioni geografiche a fronte di 288 Dop e Igp registrate, oltre al sostanziale occultamento delle informazioni sull’origine dei prodotti a vantaggio dell’Italian sounding, ossia il via libera all’uso di libere traduzioni dei nomi di prodotti tricolori, come il termine “Parmesan” e la possibilità di usare le espressioni “tipo, stile o imitazione”.
Campanini ha rimarcato, inoltre, come “la coltivazione del grano duro e l’allevamento sono due fattori fondamentali del territorio senese e maremmano e l’accordo CETA con il Canada non solo legalizza la pirateria alimentare, accordando il via libera alle imitazioni canadesi dei nostri prodotti più tipici, ma spalanca le porte all’invasione di grano duro trattato in preraccolta con il glifosate, vietato in Italia, e a ingenti quantitativi di carne a dazio zero”.
STABILIMENTO WHIRPOOL DI SIENA: IL SINDACO RISPONDE A BRUTTINI E PERSI IN MERITO AI PROBLEMI OCCUPAZIONALI
I consiglieri Massimiliano Bruttini e Carolina Persi (PD) hanno presentato un’interrogazione in merito allo stato occupazionale dello stabilimento Whirpool di Siena. Stante che lo stabilimento “rappresenta un’importante presenza industriale nel nostro Comune” in quanto allo stato attuale dà occupazione a circa 412 dipendenti assunti, e considerato che “l’azienda, ormai da qualche tempo ha attivato tutti i percorsi di sostegno sociale a tutela dei lavoratori in quanto non in grado di assicurare un’occupazione a tempo pieno come previsto dal contratto> >. Bruttini ha chiesto delucidazioni sia in merito agli ammortizzatori sociali che “troveranno, salvo la remota possibilità di un ulteriore proroga a livello governativo, il loro termine entro la prossima estate”, sia con riferimento alle notizie provenienti da mezzi stampa e fonti sindacali che paventano la possibilità di un “decentramento lavorativo con spostamento di manodopera presso altri stabilimenti o comunque sostanziali riduzioni numeriche di dipendenti”.
“Ad oggi il piano industriale è consistente rispetto alle sue premesse” ha risposto il sindaco Bruno Valentini. “Ogni sito ha una sua missione specifica” e, in merito alle coperture ha precisato: “Gli ammortizzatori sociali in essere fino al 31 dicembre 2018 serviranno per accompagnare la realizzazione degli obiettivi del piano e per la gestione degli esuberi”. Facendo riferimento agli ultimi incontri intercorsi, in particolare con riferimento all’incontro ufficiale tenutosi a Roma lo scorso 31 gennaio, il sindaco ha spiegato che “l’azienda ha dichiarato che l’andamento delle proprie performance commerciali non è al livello delle attese rispetto al piano industriale 2015-2018, con conseguenti ricadute su tutti gli stabilimenti della regione EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa)”. L’impegno di Whirpool, con specifico riferimento al Comune di Siena, è volto allo studio di “ipotesi che supportino una maggiore saturazione della capacità produttiva dello stabilimento senese”. Il sindaco ha ricordato che la produzione dello stabilimento senese incentrata principalmente sulla produzione di “congelatori orizzontali, ha sbocchi limitati sul mercato e quindi i risultati non sono in linea con le attese dell’azienda. Da anni abbiamo insistito con Whirpool affinché si utilizzasse la capacità dello stabilimento per la realizzazione di nuovi prodotti”. In quest’ottica “era stato presentato un nuovo frigorifero di alta gamma da realizzare a Siena che però, purtroppo, non ha avuto i risultati sperati e sta occupando una parte molto modesta delle maestranze dello stabilimento “. Tra i prossimi passi un nuovo incontro per esaminare le azioni da porre in essere dopo il 2018 “su convocazione del Ministero dello Sviluppo Economico, non appena si sarà insediato il nuovo Governo”. Il primo cittadino ha proseguito, riportando le parole della Segretaria nazionale Fiom, che ritiene essenziale avviare un confronto sul piano industriale e chiedere al governo ulteriori strumenti di sostegno e, per quanto riguarda l’Amministrazione Comunale, ha dichiarato di rendersi “disponibile, fin d’ora, non solo a fornire la più ampia collaborazione ma a farsi parte attiva nei confronti del nuovo Ministro non appena sarà nominato”. In conclusione Bruno Valentini ha ribadito che “l’azienda continua a essere rassicurante, dicendo che sta cercando di inserire nuovi prodotti all’interno dello stabilimento ma ad oggi queste sono soltanto promesse. Da parte nostra saremo al fianco di lavoratori e sindacati nel reclamare questo ampliamento della produzione che è l’unica strada per difendere un polo importante per i lavoratori diretti e indiretti”.
Bruttini ha ritenuto “esasutiva e completa la relazione del sindaco”, invitando “l’amministrazione, la città e le forze politiche a mantenere altissima l’attenzione su un problema che rischia di investire in modo pesante l’economia della città”.
APPROVATA LA MOZIONE SULL’IMPOSTAZIONE ACCENTRATRICE REGIONALE DEI SERVIZI E SUGLI SQUILIBRI DEL SISTEMA ELETTIVO TERRITORIALE
Dopo essere passata dalla Commissione consiliare Affari Generali è stata approvata la mozione di Mauro Marzucchi (Siena Futura) e Simone Lorenzetti (Riformisti), tornata, oggi, alla discussione all’interno del consesso cittadino. Marzucchi, partendo dalle notizie stampa che riferiscono di una probabile costituzione di un Ato regionale dei rifiuti che superi l’attuale ripartizione, ha evidenziato anche la possibilità di un accorpamento delle aziende che gestiscono il patrimonio comunale immobiliare in una o più realtà nell’ambito della regione. “Come da tempo il Diritto allo studio è già stato accorpato in un’unica azienda regionale, la stessa sorte sembra coinvolga le Usl, dimostrando come lo sviluppo economico e infrastrutturale della Regione riguardi più l’asse Firenze-Costa Tirrenica e solo marginalmente la Toscana del Sud”. “Un processo di spoliazione – come ha sottolineato – sostenuto da un’anomala, e forse incostituzionale legge elettorale, che non tiene conto della rappresentanza della popolazione residente e votante”.
Considerazioni, quelle di Mauro Marzucchi ben rappresentate dall’analisi che ha effettuato riportando i dati sulla ripartizione dei seggi regionali nelle varie province toscane. “A Grosseto servono 81mila voti per eleggere un consigliere, a Firenze ne bastano 29mila. Una disparità – ha asserito – che altera gli equilibri tra i territori e si riverbera nelle decisioni e negli accentramenti, perché ciò origina una realtà dove Firenze, Pisa e Lucca, con il 48% degli elettori, eleggono il 60% dei consiglieri”.
Queste le motivazioni che hanno spinto i consiglieri a “chiedere al sindaco di farsi interprete dei necessari cambiamenti, affinché servizi e poteri rimangano assegnati alle assemblee elettive dei territori per quanto riguarda le scelte politiche e i controlli. Ma anche di porre il problema degli effetti connessi alla legge elettorale per una revisione che elimini le distorsioni attuali, e una verifica sulla sua costituzionalità alla luce degli artt. 56 e 57 della Costituzione”.