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Ripristino del Fondo per la montagna.
E’ già stato depositato un emendamento al Decreto Calderoli, n. 2/2010, “Interventi urgenti concernenti enti locali e regioni”, per sopprimere il comma 187 dell’articolo 2 della Legge Finanziaria 2010 e ripristinare interamente il Fondo per le Comunità montane di 50 milioni di euro. L’emendamento – a firma Ceccuzzi, Cenni, Nannicini – porta beneficio a tutti i comuni montani, ricreando la situazione precedente alla Finanziaria, che aveva tolto il 70 per cento del fondo e aveva previsto, attraverso un apposito decreto del Ministero dell’Interno, l’assegnazione del 30 per cento rimanente, pari a 15 milioni di euro, solamente ai Comuni che presentavano un territorio per il 75 per cento sopra ai 600 metri. Con l’applicazione di questo parametro, ad esempio, Abbadia San Salvatore era stato escluso dall’erogazione delle risorse per soli 4 chilometri, pur rimanendo Comune montano”.
Recupero delle agevolazioni fiscali sui carburanti.
Nel corso dell’esame del D.L. n. 3/2010, “Misure urgenti per garantire l’approvvigionamento energetico delle isole maggiori”, in questo momento all’esame del Senato, saranno promosse iniziative emendative per la proroga, ad oggi decaduta, e delle agevolazioni fiscali previste finora sul gpl e sul gasolio da riscaldamento nei territori montani dove manca una rete fissa di distribuzione del metano.
Disposizioni in favore dei territori di montagna.
Inoltre, la Commissione bilancio della Camera dei Deputati sta esaminando un testo unificato di diverse proposte di legge d’iniziativa parlamentare, di cui sono firmatari anche Ceccuzzi e Cenni, per istituire un Fondo Nazionale integrativo per i comuni montani per il finanziamento di progetti di sviluppo socio-economico; per la presenza dei servizi essenziali, quali la sanità e la scuola; per lo sviluppo del turismo montano e degli sport di montagna e per misure a sostegno dell’ambiente e dell’agricoltura locale. Queste nuove norme rivedono anche i parametri altimetrici per l’attribuzione della montanità, subordinata alla presenza di almeno uno dei seguenti criteri: il posizionamento di almeno il 70 per cento della superficie comunale al di sopra dei 500 metri, o il posizionamento di almeno il 40 per cento della superficie comunale al di sopra dei 500 metri in presenza, in almeno il 30 per cento del territorio comunale, di una pendenza superiore al 20 per cento. Con questa proposta i comuni “montani” della Toscana salgono da 29 ad oltre 60, rispetto ai 140 che avevamo prima del taglio del governo.
Nuovi criteri altimetrici.
In queste nuove disposizioni rientra pienamente Abbadia San Salvatore, mentre per altri Comuni come Piancastagnaio, Radicofani o Castiglione d’Orcia si dovranno introdurre altri criteri, a partire dalla percentuale di popolazione che risiede sopra una certa quota. In questo senso, è allo studio una proposta di legge che presenteranno i parlamentari senesi per riconoscere piena autonomia alle Regioni, come sancito anche dalla Corte Costituzionale, per fissare i criteri di montanità.
“I tagli della Legge Finanziaria – spiegano i parlamentari democratici Cenni e Ceccuzzi – hanno un pesante impatto economico per i territori montani a cui sono state sottratte le risorse, il cui recupero non è certo decisivo per gli effetti sul bilancio dello Stato. La perdita della montanità per alcuni territori è un danno ancora più grave, perché trovare un nuovo equilibrio tra montagna alpina e appenninica, tra alta quota e montanità dell’Italia centrale e meridionale, contrassegnata da forte marginalità socio-economica, sarà davvero difficile e nel frattempo intere comunità saranno escluse da benefici a cui hanno ed avrebbero pieno diritto di accesso”.