Il 20 marzo in programma “Teatro e follia: esperienze a confronto” e “Ubu Re”. Il 21 marzo “Il pubblico del teatro sociale in Italia e in Europa” e “Adele o le rose”

SIENA. L’approfondimento sul teatro sociale sarà al centro dei prossimi appuntamenti di Metamorfosi. Martedì 20 e mercoledì 21 marzo sono infatti in programma due giornate di studio a cui seguiranno altrettanti spettacoli.
La prima tavola rotonda di Metamorfosi, dal titolo “Teatro e follia: esperienze a confronto” vedrà riunite alcune delle più importanti compagnie di teatro e di danza che operano in Toscana, impegnate in una intensa attività laboratoriale nell’ambito, in particolare, del disagio psico-fisico. All’evento parteciperanno Isole Comprese (Firenze) con Alessandro Fantechi e Elena Turchi, Nerval Teatro (Livorno) rappresentato da Maurizio Lupinelli ed Elisa Pol, Compagnia XE (San Casciano Val di Pesa) con Julie Ann Anzilotti, Alessandro Pecini di Kantharos (Firenze), Enrico Zanella di Cooperativa sociale Nazareno (Carpi), Irene Stracciati di Irene Stracciati Danza (Siena) e Ialut (Siena) con Ugo Giulio Lurini e Marta Mantovani. L’incontro sarà l’occasione per conoscere diverse esperienze e modalità di lavoro, e aprire un dialogo anche tra artisti e psichiatri, partendo da Insanamente Riccardo III di Roberta Torre, di cui parleranno la regista e lo psichiatra palermitano, Giovanni Mendola. A portare una testimonianza anche Giuseppe Cardamone e Claudio Lucii del dipartimento interaziendale salute mentale dell’Usl Toscana Sud Est. La tavola rotonda, coordinata da Laura Caretti, docente e critica di teatro, avrà luogo all’Aula Meeting del Santa Chiara Lab, in via Valdimontone 1, dalle 10.30 alle 17.
Alle ore 21, presso l’Auditorium del Santa Chiara Lab, sarà la volta di “Ubu Re”, spettacolo tratto dal celebre testo di Alfred Jarry, ultima di tre tappe di lavoro di un progetto durato due anni. Jarry si ispira al “Macbeth” di Shakespeare, per una riscrittura in forma di farsa, non meno tragica ma certo più divertente: un testo geniale, che nel 1896 rivoluziona la drammaturgia europea, aprendo alle sperimentazioni delle avanguardie storiche d’inizio XX secolo. Il lavoro cerca di rimanere fedele allo spirito di Jarry: una farsa nera e grottesca che mette in scena caratteri da fumetto. Il testo dell’autore, spesso, è però tradito dal testo scritto dall’attore e frutto di improvvisazione. Questo processo, però, non va a tradire il gioco teatrale che l’opera suggerisce, anzi lo potenzia e lo amplifica. Gli attori giocano più ruoli in un passaggio continuo di finzione e ancora… finzione. Lo spettacolo è messo in scena dal gruppo di lavoro senese costituito da operatori, utenti ed educatori nell’ambito del progetto a cura della Cooperativa Sociale Valle del Sole e sostenuto e finanziato da USL Toscana sud est e DISM Siena, in collaborazione con laLut di Siena.
Mercoledì 21 marzo, dalle 11 alle 17, ancora presso l’Aula Meeting del Santa Chiara Lab, è in programma la giornata di studio “Il pubblico del teatro sociale in Italia e in Europa” che affronterà l’importante tematica della formazione del pubblico nel particolare contesto del teatro sociale, attraverso le testimonianze di studiosi, critici e rappresentanti delle istituzioni. La giornata di studio, realizzata con il sostegno di Europe Direct Siena in cofinanziamento con l’Unione Europea, sarà coordinata da Ivana Conte, progettista, formatrice e responsabile di Teatro Sociale e Formazione per Agita, associazione nazionale e agenzia formativa, e vedrà la partecipazione di Fabio Mugnaini (Università di Siena), Patrizia Coletta (direttrice Fondazione Toscana Spettacolo), Loredana Perissinotto (esperta di teatro della scuola e di teatro della comunità), Luca Ricci (regista, responsabile progetto europeo BeSpectActive), Michele Campanini (CPIA 1 Siena), Giulia Romanin (il lavoro culturale), Gianfranco Pedullà (regista, autore e saggista), Andrea Merendelli (autore e regista), Fabrizio Cassanelli (formatore e regista). La sera alle 21 l’appuntamento è presso la Chiesa di Santa Marta in San Marco, dove avrà luogo il debutto del nuovo spettacolo de laLut, per la regia di Giuliano Lenzi, dal titolo “Adele o le rose”. Tratto dal romanzo in frammenti di Federigo Tozzi, e adattato per il teatro da Attilio Lolini, lo spettacolo è interpretato da Bianca Gabbrielli e Iwan Paolini. Questa nuova messa in scena arriva dopo 35 anni dalla precedente, che, sempre per la regia di Giuliano Lenzi, ebbe luogo presso la Sala degli Specchi dell’Accademia dei Rozzi in occasione del Convegno Internazionale di studi dedicato a Federigo Tozzi. La storia racconta di Adele, giovane e innamorata che scopre un rumore di sottofondo invadente come il dolore: è il dolore che la rende consapevole di un’identità non conforme al costume comune, come quello borghese, viziato e opaco della Siena di Tozzi. La replica dello spettacolo è in programma giovedì 22 marzo alle 21 sempre nella Chiesa di Santa Marta.
Tutti gli eventi di Metamorfosi fanno parte del cartellone del Festival Siena Città Aperta.