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Colpa di chi ha usato in maniera strumentale la disperazione di chi cercava un posto di lavoro, colpa di chi ha creato dirigenti e quadri, colpa di chi guardava al proprio potere senza porsi mai il problema di chi poi avrebbe pagato tali scelte. Poi dalle colpe che ormai, ha ragione l’Onorevole, non servono più a nessuno, siamo arrivati alla attuale crisi drammatica e devastante per la soluzione della quale si chiede un tavolo istituzionale.
Ma per fare cosa, per quale progetto? l’Onorevole assimila l’Università ad una azienda, questa non è neppure vicina al concetto di azienda, nella quale i conti sono sempre un fattore determinante pena il fallimento, in questo caso i numeri sono considerati un fattore esterno, del tipo “quel che ci và ci vuole" tanto paga qualcun altro in questo caso il governo, così tutti noi.
Smettiamo di prenderci in giro e riflettiamo con serietà, che lo vogliamo o meno tre sono le possibilità di uscire dalla attuale situazione: la prima aumentare le entrate, la seconda ridurre i costi, la terza cambiare tutto il quadro dirigente responsabile di questa attuale situazione.
Perché un progetto di risanamento per essere credibile non può partire in assoluto solo risparmiando su ciò che a prima vista ha il costo maggiore, come dire che un ristorante decida di licenziare i cuochi e tenga i camerieri, l’obbiettivo primario deve essere altresì quello di utilizzare a pieno le risorse disponibili, e le persone sono da considerare non un costo ma risorse. Quindi prima di tutto occorre evitare una caduta di immagine che può rendere meno appetibile studiare a Siena; poi c’è l’aspetto del risparmio, parli chiaro l’Onorevole, rispetto alle entrate, e rispetto a quanto è possibile avere dalle strutture centrali, a Siena c’è troppo personale esso è entrato in una struttura gonfiata da chi ha fatto promesse che non poteva mantenere ed oggi, se troverà una soluzione al suo problema, questo potrà essere possibile solo nel caso che chi non ha fatto promesse ne oggi ne prima riesca a trovare una soluzione.
Ma cerchiamo di essere chiari anche su questo, si pensa davvero che altri soldi possano arrivare a chi li usa non si sa come? Pensiamoci bene, vi siete domandati dove sono finiti gli oltre duemila miliardi di contributi erogati dalla Fondazione MPS sul territorio della provincia di Siena, e poi dove sono finiti tutti i denari dei mutui contratti da parte dei comuni e della provincia, delle società controllate e dell’Università quando tutto il territorio è nella stessa crisi ?
A tutti i dipendenti dell’Università, a tutti i lavoratori delle aziende in crisi, a tutti coloro che hanno perso il lavoro, a tutti coloro che non l’hanno mai trovato, vogliiamo dire che chi chiede i tavoli lo fa a pancia piena, con la tranquillità e la serenità proveniente da buoni compensi, e se oggi comincia a diventare preoccupato lo è solo perché pensa di poter perdere il privilegio non perché vuole davvero la soluzione del problema, perché altrimenti con molta umiltà, avrebbe chiesto aiuto, avrebbe però anche ammesso la colpa e si sarebbe messo da parte, invece no, il governo deve pagare e coloro che hanno il diritto di gestire le risorse ancora gli stessi, vi pare davvero possibile che questo sia il percorso più logico ?
Coordinamento provinciale PDL Siena